Corriere della Sera (Milano)

Il disagio psichico diventa sit-com

Lecco, l’iniziativa di volontaria­to sale sul palco

- di Barbara Gerosa

Casa Baiocco approda in teatro. L’esperienza delle cene di Gianfranco Baiocco e Franca Riva, aperte a persone con disagio psichico, diventa una sorta di sit-com. E loro stessi ne sono i protagonis­ti.

Casa Baiocco. Il nome è da sit com. Con i protagonis­ti, Gianfranco e Franca, novelli Sandra e Raimondo, che battibecca­no su chi deve lavare i piatti o discutono perché alle carte vince sempre lui. Assistono divertiti gli ospiti, che diventano attori per una sera. Applaude il pubblico. Lo spettacolo messo in scena all’oratorio di Rossino, frazione di Calolzioco­rte, nel Lecchese, ha raccolto un tale successo da rinnovarsi di anno in anno: a breve sul palco la quinta edizione, cambia la trama, identico il canovaccio.

In realtà «Casa Baiocco» altro non è se non quanto accade realmente ogni venerdì sera da ormai quindici anni nell’appartamen­to di Gianfranco Baiocco e Franca Riva, 66 anni lui, origini marchigian­e, 65 lei, due figli, due nipoti e la cultura dell’accoglienz­a tanto da ospitare ogni settimana un gruppo di ragazzi e adulti che soffrono di disagio psichico. C’è Giuseppe, medicine e ricoveri sono alle spalle. Bartolo, non parla mai, ma con gli occhi scuri scruta gli interlocut­ori e si fa comprender­e. Raffaele, ha passato un brutto periodo, adesso però dipinge e da tre anni si è anche fidanzato. Rocco, il più loquace, un fiume in piena. E ancora Emanuele, Marco, Ferruccio. Quasi tutti hanno perso i genitori, e il desiderio è quello di farli sentire a casa. Qualcuno apparecchi­a, mentre Franca cucina. Poi si gioca a carte, il ping pong, la television­e. Infine tutti insieme al vicino oratorio di Rossino per tirare quattro calci al pallone. «Tutto è nato da un corso sul disagio psichico a cui casualment­e, perché nessuno dei miei parenti soffre di disturbi mentali, ho deciso di partecipar­e — racconta Gianfranco—. Al termine il parroco di Foppenico mi ha invitato a conoscere meglio alcune di queste persone. Io e mia moglie siamo rimasti così colpiti che abbiamo deciso di fare qualcosa per loro. L’affitto di un capannone a Olginate e la creazione dell’associazio­ne di volontaria­to

Gli ideatori

Ogni venerdì due coniugi lecchesi ospitano persone con disturbi mentali

Gianfranco Vado a prenderli nelle strutture dove vivono e mangiamo insieme. Siamo così affiatati che da questa esperienza è nato uno show e i ragazzi ritrovano una famiglia

Talita Kum. Insieme, la parrocchia, la cooperativ­a, il servizio di collocamen­to disabili della Provincia di Lecco, si cerca di impiegarli in attività lavorative. Recuperiam­o gli oggetti che ci regalano, dagli abiti agli elettrodom­estici, e li ricicliamo. Abbiamo aperto anche una sorta di boutique».

Una vicinanza fatta di impegno concreto, vacanze in montagna ad agosto e la cena il venerdì sera. «Vado a prenderli nelle strutture di residenzia­lità leggera dove vivono e mangiamo insieme. Siamo così affiatati che da questa esperienza è nata una rappresent­azione teatrale, dove i

Franca È iniziato con un corso sul disagio psichico a cui abbiamo partecipat­o per caso Esperienza che ci ha colpito, abbiamo deciso di fare qualcosa per queste persone

Criticità

«Non mancano i momenti difficili, non tutti comprendon­o, il diverso spaventa»

protagonis­ti siamo noi, con le litigate, le risate, la musica — sorride Gianfranco —. Non sono mancati i momenti difficili, non tutti comprendon­o la malattia, il diverso può spaventare. Ma noi lo facciamo perché vogliamo che questi giovani e adulti ritrovino, fosse solo per qualche ora, il senso della famiglia. E sapere di fare la cosa giusta ci spinge a continuare, tanto che da qualche tempo abbiamo aperto le porte ai profughi. Tutti i mercoledì una decina pranzano con noi». La cena è finita. Marco tiene gli occhi bassi, Giuseppe tesse le fila di un racconto senza fine, qualcuno rovescia una bottiglia di succo, suscitando il divertito rimbrotto di Franca. Come in una famiglia come le altre, ma un po’ più speciale.

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Lo show A teatro si replica quanto accade ogni venerdì sera, da 15 anni, a casa dei coniugi Baiocco che ospitano, per cena, un gruppo di disabili psichici

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