Il Lido di Pavia finisce all’asta
La spiaggia sul Ticino in vendita a 600 mila euro: «Denaro che servirà per la manutenzione delle scuole»
Il Lido di Pavia, la spiaggia dei pavesi sul Ticino, va all’asta per poco più di 600 mila euro. I soldi serviranno alla Provincia, le cui casse sono vuote, per fare manutenzione agli edifici scolastici.
PAVIA La spiaggia dei pavesi andrà all’asta al prezzo base di 612.409 euro. Gli interessati dovranno fare la loro offerta entro il 25 luglio. Le casse della Provincia di Pavia piangono e tante scuole di proprietà dell’ente hanno bisogno di costosi interventi di manutenzione: «Stiamo recuperando le risorse necessarie. Non possiamo più accendere mutui, quindi dobbiamo vendere immobili e terreni», spiega il presidente della Provincia, Vittorio Poma. L’ Agenzia delle Entrate ha fatto una stima: 473.581 euro è il valore di spiaggia, piscine, bar, ristorante e arredi; il parcheggio, invece, è stato valutato 138.828 euro. Una boccata d’ossigeno per la Provincia, proprietaria del Lido, decisa a vendere diverse proprietà, tra cui anche anche l’ex sede di alcuni uffici, da 3 milioni e 570mila euro, per far fronte alle spese straordinarie.
Una storia travagliata quella del Lido di Pavia, l’oasi balneare sulle rive del Ticino che negli anni ‘60 brulicava di ombrelloni come una località della riviera ligure. Quando l’afa soffocante svuotava le vie del centro, chi non poteva imboccare l’autostrada MilanoGenova per godersi il mare, trovava refrigerio ad una manciata di chilometri dalla città. Poi il boom è passato e, di anno in anno, la riapertura della spiaggia diventava puntuale oggetto di scommessa. Chiusure ed inaugurazioni si sono susseguite per cinquant’anni, sino al 2009, quando con un cofinanziamento al 50% di Regione Lombardia e Provincia, si decise di dare nuova linfa alla spiaggia dei pavesi, realizzando un Lido moderno e dotato di tutti i comfort, nel rispetto dei vincoli paesaggistici imposti dal Parco del Ticino. Un progetto da 3,2 milioni: due piscine sopraelevate (una per bambini) con passerelle e palafitte in legno, campi da beach volley, bar, ristorante, 32 cabine, pannelli solari, un grosso parcheggio e area pic-nic. Sdraio di fortuna e ombrelloni spaiati avevano lasciato spazio a postazioni coordinate con lettini blu e color sabbia, lungo i 28 mila metri quadrati di spiaggia. Una scelta senza dubbio elegante, ma probabilmente meno genuina, che giustificava il biglietto d’ingresso metabolizzato a fatica dai pavesi, abituati a vivere le giornate al fiume con spirito naif. Ora che tutto andrà all’asta, le scommesse sull’ennesima rinascita sono rimandate al prossimo anno.