IL CANTIERE FANTASMA INCOMBE E I PERICOLI SONO QUOTIDIANI
Via Maiocchi Caro Schiavi, bella la lettera di Giulietta Brogi pubblicata dal Corriere. Dice che i cittadini «devono reagire» ai mali della città e che «la spinta deve venire dal basso». Noi l’abbiamo fatto con successo: nel 2011 il Comune ha fermato l’edificio di acciaio e legno costruito illegalmente a ridosso di casa nostra, quello che vedete nella foto. Però adesso sono passati ben sette anni. Le cose sono ancora ferme e il cantiere è abbandonato.
La carcassa di legno dell’edificio incompiuto è sempre lì, con i suoi pericoli di trasformarsi in rogo, e in più una gru alta più di un edificio di nove piani volteggia da altrettanti anni sopra le nostre teste minacciando
di capottarsi al primo vento abbastanza forte. dall’incendio del grattacielo di Londra che il «Comitato contro l’ecomostro di via Maiocchi 13» ci ricorda la convivenza con una pericolosa illegalità. È questa una reazione all’indifferenza ma anche un messaggio a chi dà con troppa leggerezza certe autorizzazioni che alla fine hanno un costo pesante per la collettività. La differenza, nelle battaglie per una città più bella, la fanno i cittadini. Quelli attivi di Milano meriterebbero tutti l’Ambrogino.
Beato lei. Ha dimenticato la via e il numero civico: qualcuno potrebbe cercare casa nel suo condominio «armonioso». Caro Schiavi, leggo l’ennesima tragica rappresentazione dell’aria respirata dai milanesi fatta dalla lettrice Gerometta e ben sostenuta da lei. Mi chiedo ancora una volta; i moltissimi anziani e vecchi (di età) milanesi che sono ancora in circolazione, non ricordano di avere respirato l’aria degli anni 60/70? Dovrebbero essere tutti morti visto che allora la qualità (!!!) dell’aria era cento volte peggio di adesso.
La tabella Arpa mi dice che gli inquinanti sono da molto tempo in costante discesa e spesso sotto i limiti. Il merito è anche del vento ma in questi anni i cittadini hanno speso molti soldi per metanizzare le fabbriche e le abitazioni e catalizzare le auto. Tutto inutile?
No, tutto quel che viene fatto per ridurre l’inquinamento e i suoi effetti nocivi, è utile e meritorio. La tecnologia ha sicuramente limitato certe emissioni inquinanti, con filtri, bruciatori, impianti a gas e auto elettriche, ma è la politica che può accelerare certe scelte. Non rimpiangiamo lo smog delle ciminiere e gli scarichi degli anni Sessanta, ma oggi cerchiamo di vivere meglio e in buona salute. La sanità, per fortuna, a Milano funziona e anche i nuovi farmaci fanno la loro parte nell’invecchiamento della popolazione. Io non mi rassegno ai veleni nell’aria, è una battaglia di civiltà.