Corriere della Sera (Milano)

LA FRONTIERA DEL SAN CARLO QUELLA LEZIONE DI UMANITÀ

- gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, dalla mezzanotte del 30 giugno ho lasciato l’ospedale San Carlo: ci sono entrato come assistente incaricato chirurgo nel 1983. Esco oggi come «pensionato», dopo aver ricoperto tutti i ruoli, da Aiuto a Primario, fino a Direttore del Dipartimen­to chirurgico. Ringrazio un ospedale che mi ha dato tanto dal punto di vista umano e profession­ale, che amo profondame­nte e che per sfortunate coincidenz­e non ha spesso goduto di «buona stampa». Il San Carlo è un ospedale ormai di frontiera della periferia sud di Milano, ma potremmo dire più genericame­nte del «Sud del mondo». È un centro di «prima accoglienz­a» della malattia e del dolore come ormai sono tanti ospedali pubblici. Ci si riempie la bocca con la parola «eccellenza» fino a banalizzar­la, ma una cosa è certa: il San Carlo ha l’eccellenza dell’«Umanità e dell’Accoglienz­a» (potrei dire anche della profession­alità, ma non sta a me dirlo). Questa Umanità ed Accoglienz­a è permessa dalla dedizione e dal sacrificio di tante persone che lavorano in silenzio tra mille difficoltà e spesso oltre le loro possibilit­à. Tante cose si dovrebbero dire sulla sanità pubblica milanese (alla quale sono orgoglioso di appartener­e ma che necessita, a mio avviso, di un ulteriore coraggioso passo avanti: una riforma nella riforma, specifica per Milano, che regoli i ruoli oggettivam­ente differenti, rispetto ad altre realtà locali e regionali, tra i vari attori, pubblico, privato, università e industria. Ma questo è per me solo il momento di un grazie ai medici, agli infermieri e alle tante figure splendide che ho incontrato. Ai pazienti non basta un grazie; devo aggiungere delle scuse, se talvolta per mio limite personale e per carenza delle strutture e delle risorse non ho potuto dare il massimo ma, penso di poter parlare a nome dei miei colleghi, non siamo perfetti anche se cerchiamo sempre di dare di più di quello che possiamo e dobbiamo.

Pasquale Ventura

Caro Ventura, negli ospedali la buona stampa la fanno i medici, non i muri e men che meno la logistica. Gli ospedali di frontiera come il San Carlo non devono valere meno, svolgono una funzione essenziale: sono vicini ai bisogni. Grazie per le sue parole: sono di aiuto a chi intende la profession­e medica con umanità, rigore e onestà, come ricorda lo storico Giorgio Cosmacini: la medicina non è una scienza, ma una pratica che si basa su scienze (la fisica, la chimica, la biologia, l’ecologia, l’economia),che differisce dalle altre tecniche perché il suo oggetto è un soggetto: l’uomo.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy