Malumori e firme contro il ticket al Belgiardino
Lodi
Con l’arrivo dell’anticiclone africano nel weekend da oltre 35 gradi i lodigiani si sono riversati in massa al Parco Belgiardino in riva all’Adda. E hanno scoperto quanto è «indigesto» il nuovo ticket d’ingresso da un euro che il Comune per la prima volta ha deciso di far pagare anche ai residenti e non più solo ai turisti. Domenica davanti alla biglietteria del Parco il Pd ha raccolto le firme e le argomentazioni di chi quell’obolo non lo vuole versare. Risultato: 1500 adesioni sulla piattaforma online change.org e una cinquantina sui moduli disponibili all’ingresso. Un gruppo di anziani che si definisce «tra le istituzioni di un parco che ha 40 anni di vita», ha ricordato che la funzione dell’area è sempre stata di garantire fresco gratis «a chi non può permettersi le vacanze». Il Belgiardino a pagamento ha spaccato la città: chi lo accetta e chi lo vuole l’ingresso gratis (la piscina costa 5 €). I dem si sono schierati con questi ultimi da quando, per sostenibilità dei costi, la società Aquatica di Romano di Lombardia che gestisce la struttura ha chiesto l’introduzione del ticket anche per i lodigiani. Il segretario cittadino Andrea Ferrari parla di «gabella imposta». Il portavoce in Consiglio comunale Simone Piacentini, pur riconoscendo che il parco «è tenuto bene», obietta alla società Aquatica di aver incassato la maggiorazione «senza aver effettuato gli investimenti promessi, come il campo da calcetto». Una polemica che il responsabile del Belgiardino Francesco Zucchelli rigetta: «Dal 15 giugno sono stati installati quattro telecamere e tre sensori contro intrusioni e vandalismi. La polemica è pretestuosa: di fronte a una società che garantisce pulizia e manutenzioni tutti i giorni pagare un euro è il minimo». A denti stretti i lodigiani hanno risposto domenica con quasi 800 ingressi. Il ticket da un euro dal 25 aprile al 15 giugno ha già fruttato 1500 euro di soli accessi.