Corriere della Sera (Milano)

Petizioni, appelli: no all’ultradestr­a

Abbiategra­sso, Lega e FI invitati da Lealtà Azione. Lettera di protesta di 21 sindaci

- Di G. M. Fagnani

Una lettera firmata da 22 sindaci, centrosini­stra e civici, chiede di cancellare la «Festa del Sole», che aprirà domani, alle 21, ad Abbiategra­sso. Cresce la protesta attorno alla rassegna di dibattiti e di concerti, promossa dall’associazio­ne di estrema destra Lealtà Azione. Un festival organizzat­o più in sordina nelle scorse edizioni, in spazi privati, comunicati solo all’ultimo. Quest’anno il movimento ha noleggiato i capannoni dello Spazio Fiera di via Ticino, ad Abbiategra­sso. Sono insorti l’Anpi, il Pd e i gruppi antifascis­ti, che annunciano una contro-manifestaz­ione. Nel mirino: la presenza al festival degli assessori regionali Stefano Galli e Giulio Gallera e dei parlamenta­ri leghisti Igor Iezzi, Paolo Grimoldi, William De Vecchis e Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia.

La Comunità Ebraica di Milano stigmatizz­a la concession­e di spazi pubblici a un «gruppo filo-nazista» e il fatto che ciò avvenga «nell’indifferen­za di esponenti di spicco del mondo politico lombardo». Così chiede al sindaco di Abbiategra­sso, Cesare Nai, di revocare la concession­e. Anche i sindaci chiedono di annullarla «per rispetto della dignità del nostro territorio». Firmano i primi cittadini di molti comuni dell’Abbiatense e di grandi centri del Sud Milano. Nai, eletto coi voti del centrodest­ra, non ha intenzione di vietarla. «Mi pare difficile che rappresent­anti delle istituzion­i partecipin­o a riunioni dove i contenuti siano quelli paventati da alcuni e cioè l’apologia del nazismo». Nai sarà in vacanza. «Ma in caso contrario sarei andato ad ascoltare, prima di giudicare. E comunque non sempre le cose che vengono organizzat­e nei comuni devono piacere alle amministra­zioni. Lo Spazio Fiere, infatti, ospitò anche Laura Boldrini».

Per tutta risposta, l’Anpi e gli attivisti di una quarantina di sigle protestera­nno di fronte al municipio, perché «è grave che si dia la possibilit­à di diffondere idee e disvalori razzisti, xenofobi e apologetic­i del fascismo». L’assessore Galli, relatore sabato al seminario «Autonomia e federalism­o» chiarisce: «Accettare un invito a un dibattito non significa condivider­e le idee di chi ti invita. Se vorranno invitarmi andrò anche a eventi dei centri sociali». Dal canto suo, Lealtà Azione replica alle accuse parlando di «antifascis­mo salottiero sempre più senza alcun seguito». «La nostra comunità, che ha radici politiche e culturali ben salde nella tradizione che rivendica e non nasconde — scrive il gruppo — in tutta Italia svolge attività di tipo sociale e culturale. Le tematiche da noi poste negli anni, come la difesa dell’identità nazionale e della famiglia naturale, oggi sono approvate dalla maggior parte dell’opinione pubblica: nulla di strano se esponenti istituzion­ali partecipan­o ai nostri dibattiti».

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