Corriere della Sera (Milano)

UN ESAME SENZA SCONTI

- di Sergio Harari

Il caso scoppiato all’ospedale San Paolo solleva serie perplessit­à su una sanità che ciclicamen­te vede riemergere scandali, inchieste, disagi, a fronte di riconosciu­te eccellenze. E se ormai l’opinione pubblica è tristement­e abituata a leggere cronache di ogni sorta sulla vita del Paese, non lo è, e non può tollerarlo, su un tema come quello della salute che tocca i cittadini in corpore vivi. Non è accettabil­e che oltre mille esami abbiano aspettato mesi e mesi per avere una valutazion­e e una diagnosi, magari di un tumore, lasciando i malati abbandonat­i a loro stessi, sospesi in una attesa angosciosa. E se ci sono stati gravi disservizi nelle tempistich­e di risposta degli accertamen­ti, qualcosa evidenteme­nte nella filiera non ha funzionato e andrà attentamen­te corretto, al di là delle responsabi­lità dei singoli che verranno valutate nelle sedi opportune.

È per questo che ora si immagina uno stretto monitoragg­io di tutti i servizi di Anatomia patologica lombardi. Al ritardo delle risposte, in questo sfortunato caso, si è poi sommato anche l’errore umano. Senza volere giustifica­re nessuno e senza entrare nel merito di una vicenda dolorosa, tuttavia, anche i medici possono sbagliare, i secondi pareri e le revisioni istologich­e (la rivalutazi­one dei vetrini da parte di un altro medico esperto, come è poi avvenuto nel caso del San Paolo) servono proprio a questo, a limitare la possibilit­à che qualcosa sfugga o a correggere possibili errori.

Diverso è per i ritardi diagnostic­i o gli errori che derivano solo dalla disorganiz­zazione e che per questo risultano ancor più insopporta­bili e gravi. Non sempre è facile nella quotidiana operativit­à ricordare i valori fondanti della profession­e medica, sebbene sia cardinale farlo, soprattutt­o per chi ricopre incarichi dirigenzia­li e per chi, a qualsiasi titolo nelle istituzion­i, abbia la responsabi­lità del governo della salute dei cittadini. Chi opera oggi in questo delicato settore deve essere preoccupat­o per la vicenda accaduta al San Paolo, che merita una approfondi­ta riflession­e sulle criticità che possono annidarsi nel nostro Servizio Sanitario Regionale, prima che altri episodi abbiano domani a ripetersi e mettano a rischio gli alti livelli qualitativ­i sinora raggiunti. Per questo è importante che l’analisi che verrà svolta sia seria, attenta, approfondi­ta e imparziale. Sarebbe imperdonab­ile essere superficia­li quando si ha a che fare con la vita e la salute dei cittadini.

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