UN ESAME SENZA SCONTI
Il caso scoppiato all’ospedale San Paolo solleva serie perplessità su una sanità che ciclicamente vede riemergere scandali, inchieste, disagi, a fronte di riconosciute eccellenze. E se ormai l’opinione pubblica è tristemente abituata a leggere cronache di ogni sorta sulla vita del Paese, non lo è, e non può tollerarlo, su un tema come quello della salute che tocca i cittadini in corpore vivi. Non è accettabile che oltre mille esami abbiano aspettato mesi e mesi per avere una valutazione e una diagnosi, magari di un tumore, lasciando i malati abbandonati a loro stessi, sospesi in una attesa angosciosa. E se ci sono stati gravi disservizi nelle tempistiche di risposta degli accertamenti, qualcosa evidentemente nella filiera non ha funzionato e andrà attentamente corretto, al di là delle responsabilità dei singoli che verranno valutate nelle sedi opportune.
È per questo che ora si immagina uno stretto monitoraggio di tutti i servizi di Anatomia patologica lombardi. Al ritardo delle risposte, in questo sfortunato caso, si è poi sommato anche l’errore umano. Senza volere giustificare nessuno e senza entrare nel merito di una vicenda dolorosa, tuttavia, anche i medici possono sbagliare, i secondi pareri e le revisioni istologiche (la rivalutazione dei vetrini da parte di un altro medico esperto, come è poi avvenuto nel caso del San Paolo) servono proprio a questo, a limitare la possibilità che qualcosa sfugga o a correggere possibili errori.
Diverso è per i ritardi diagnostici o gli errori che derivano solo dalla disorganizzazione e che per questo risultano ancor più insopportabili e gravi. Non sempre è facile nella quotidiana operatività ricordare i valori fondanti della professione medica, sebbene sia cardinale farlo, soprattutto per chi ricopre incarichi dirigenziali e per chi, a qualsiasi titolo nelle istituzioni, abbia la responsabilità del governo della salute dei cittadini. Chi opera oggi in questo delicato settore deve essere preoccupato per la vicenda accaduta al San Paolo, che merita una approfondita riflessione sulle criticità che possono annidarsi nel nostro Servizio Sanitario Regionale, prima che altri episodi abbiano domani a ripetersi e mettano a rischio gli alti livelli qualitativi sinora raggiunti. Per questo è importante che l’analisi che verrà svolta sia seria, attenta, approfondita e imparziale. Sarebbe imperdonabile essere superficiali quando si ha a che fare con la vita e la salute dei cittadini.