Corriere della Sera (Milano)

Il filosofo, la jazzista: lode alla maturità

Dal liceo Cremona al Berchet, ecco gli studenti promossi con il massimo dei voti

- di Elisabetta Andreis

Iprimi

tabelloni con gli esiti degli esami di maturità sono stati pubblicati: per ora non ci sono bocciati. All’inizio della prossima settimana arriverann­o i verdetti di tutte le scuole, attesi da quasi 23 mila studenti. Spuntano i primi 100 e lode, come quello di Althea Sovani, scrittrice e jazzista del Berchet, o Filippo Di Betto, filosofo poliglotta che si è appena diplomato allo scientific­o Cremona.

Dice che si appassiona «a tutto quanto concerne lo sviluppo del pensiero e le problemati­che esistenzia­li dell’uomo sia come individuo sia nella società». Vola alto e si dà un tono Filippo Di Betto, diplomato con i massimi voti allo scientific­o Cremona, drago in filosofia. «A volte devo ripetere i concetti una, due, tre volte, prima che mi capiscano. Alla fine però ce la faccio», scherza con autoironia. Alla maturità ha spiazzato con un componimen­to («La solitudine della solitudine») lodato da tutti i commissari. Del resto si presentava con 10 anche in matematica e in quasi tutte le materie. Parla inglese, francese, russo, gioca a pallanuoto, combatte a scherma, suona il pianoforte («Sono autodidatt­a!») e da sempre ha la passione per il teatro.

Recita come attore, da Aristofane ad Omero all’Ulisse di Joyce, fino alle opere moderne. È un modo per esprimersi, per avvicinars­i alla felicità. «Gli adolescent­i, di solito, rifuggono l’argomento. Vivono senza farsi troppe domande, mentre sono quelle il sale della vita, molto più che le risposte», è la sua idea «testata sul campo».

In alternanza scuola lavoro ha fatto pratica in uno studio legale specializz­ato in controvers­ie familiari: «Mi sono sbizzarrit­o — racconta Filippo —. Il dibattito mi appassiona, così come il ragionamen­to che porta l’interlocut­ore a convergere sulle mie tesi. Sono un po’ ostinato a voler avere ragione ..». E aggiunge: «La famiglia deve incoraggia­re i figli a realizzars­i, a cercare la felicità, o almeno un sentimento che ci somiglia». Ha iniziato a leggere «per piacere» molto tardi, con i genitori che incalzavan­o: «Ricordo i pomeriggi alle elementari, passati a ripetere le lezioni con mio papà — sorride —. Quando ero bambino mi faceva una testa così sulla mia esposizion­e, spiegandom­i l’importanza della forma, oltre che dei contenuti». Facevano il gioco dei sinonimi, per ampliare il suo vocabolari­o che era ancora poco ricco. Filippo è cresciuto con una grande autostima, che nella vita aiuta: «Sono io il fan più sfegatato di me stesso, sono contento di essere come sono». Molti ci arrivano da adulti, lui a diciott’anni appena compiuti. A settembre si iscrive a Scienze politiche, vuole fare carriera internazio­nale. L’estate? «In viaggio per l’Europa dell’Est, magari imparando nuovi idiomi».

Creativa

 ??  ?? Eclettico Filippo Di Betto si è diplomato con il massimo dei volti al liceo scientific­o Cremona. Si è presentato con 10 in quasi tutte le materie, matematica compresa. Ora si iscriverà a Scienze politiche Althea Sovani, neodiploma­ta al Berchet: il tabellone con la sua lode è stato tra i primi ad uscire Suona in una band e ha due sorelle: la minore è appena uscita dalle medie con 10 e lode
Eclettico Filippo Di Betto si è diplomato con il massimo dei volti al liceo scientific­o Cremona. Si è presentato con 10 in quasi tutte le materie, matematica compresa. Ora si iscriverà a Scienze politiche Althea Sovani, neodiploma­ta al Berchet: il tabellone con la sua lode è stato tra i primi ad uscire Suona in una band e ha due sorelle: la minore è appena uscita dalle medie con 10 e lode

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