Corriere della Sera (Milano)

Violenze in casa a una ragazzina

La vittima, neanche 14 anni, ha denunciato l’egiziano regolare alla polizia locale

- di Gianni Santucci

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ragazza con meno di 14 anni ha denunciato il compagno della mamma, egiziano di 28 anni regolare e incensurat­o, per violenza. L’uomo è stato arrestato dalla polizia locale.

La convivenza è durata per circa un anno, un periodo lungo, o comunque considerat­o sufficient­e dalla mamma, tanto da farle pensare che in casa si fosse ormai creato un clima di fiducia tra lei, sua figlia e il suo nuovo compagno, che aveva deciso di ospitare. Niente di leggero o azzardato, ha spiegato la donna agli agenti della Polizia locale, nella sua decisione di accettare quel fine settimana di lavoro fuori Milano e lasciare così la ragazzina per due giorni a casa con quell’uomo, egiziano, 28 anni, che mai in passato durante la convivenza aveva dato segni di nervosismo o sospetto, aveva fatto pensare che potesse diventare una minaccia o un pericolo. E invece, con la donna lontana da casa, nella serata tra il sabato e la domenica, l’uomo è tornato tardi e molto ubriaco, la ragazzina stava già dormendo, lui l’ha svegliata e violentata. Gli investigat­ori del Nucleo tutela donne e minori l’hanno fermato il giorno dopo la violenza, lunedì scorso, il 2 luglio; giovedì il fermo è stato convalidat­o dal gip, che ha ritenuto solide e sufficient­i le prove raccolte contro l’uomo, basi dell’accusa che oggi lo tiene in carcere.

Lo stupratore ha il permesso di soggiorno in regola e un lavoro da impiegato; con la sua nuova compagna ha vissuto per tutto l’anno scorso nel monolocale che la donna ha in affitto, in una condizione economica non particolar­mente disagiata.

Lo stupro è stato commesso con le aggravanti più feroci (e che peseranno molto durante il processo): l’uomo era ubriaco, la sua vittima ha meno di 14 anni ed era del tutto indifesa, in qualche modo, infine, gli era stata affidata dalla madre.

Qualche ora dopo la violenza, al mattino, la ragazzina è riuscita a scappare da casa, è uscita e si è presentata da una sua amica, ha raccontato quel che era accaduto alla madre della sua compagna, ed è stata proprio questa donna a portarla al comando di zona della Polizia locale. Gli agenti non hanno neppure raccolto la denuncia e hanno allertato subito gli specialist­i dell’Unità tutela donne e minori.

La ragazzina è stata accompagna­ta al «Servizio violenza sessuale» della clinica Mangiagall­i, dove è stata visitata dai medici e assistita dagli psicologi. Il suo racconto è stato poi «cristalliz­zato» in un’audizione protetta, che è stata trasmessa in Procura con tutti i documenti medici della Mangiagall­i. La mamma della ragazzina, allertata dagli agenti, è subito rientrata a Milano.

Il magistrato, dato il pericolo che l’uomo potesse scappare quando ha capito che la ragazzina probabilme­nte l’aveva denunciato, ha deciso per il «fermo». «Sono 168 i casi trattati nel 2018 dall’Unità tutela donne e minori — ha spiegato il comandante della Polizia locale, Marco Ciacci —. La loro alta specializz­azione permette di affrontare con competenza casi delicati come questo. Una violenza brutale, compiuta da chi aveva la fiducia della giovane ragazza e avrebbe dovuto prendersi cura di lei. Posso solo ribadire l’importanza dei presidi territoria­li della Polizia locale, che hanno accolto la giovane e hanno saputo accompagna­rla nel percorso di denuncia».

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