Corriere della Sera (Milano)

UNA ZONA ECONOMICA SPECIALE

- di Massimo Sideri

Quando nel 1984 il leader cinese Deng Xiaoping istituì la zona economica speciale di Shenzhen non aveva idea di dove sarebbe andato il comunismo, figuriamoc­i il capitalism­o: ignorava che, da lì a poco, saremmo stati invasi da un nuovo consumismo poptecnolo­gico che avrebbe eletto quei territori, a pochi chilometri da Hong Kong, a fabbrica mondiale dei nuovi oggetti del desiderio di cui l’iPhone è l’icona. La politica economica cinese si rivelò giusta, ma a posteriori.

Ora Milano si trova in una congiunzio­ne astrale molto rara: potremmo istituire una zona economica speciale nell’ex area Expo — a cui sta pensando, in effetti, la Regione Lombardia — già sapendo quale sarà il «nuovo» iPhone. È il biotech, ovvero le scienze della vita immerse nella tecnologia: Dna e codici binari. Il punto è che sono proprio questi i saperi che si stanno venendo a plasmare nello Human Technopole. Ecco dunque la congiunzio­ne tra pianeti. Marte: la scelta nel 2015 dell’ex premier Matteo Renzi fu presa probabilme­nte con la pancia ma si è rivelata esatta. Milano è un naturale hub di biotecnolo­gie e il Corriere lo ripete da tempi non sospetti. Ora che anche il jobs act è messo in discussion­e dal governo pentaleghi­sta, proprio lo Human Technopole potrebbe rivelarsi la grande eredità del «rottamator­e» del Partito democratic­o (e di Roberto Cingolani, deus ex machina del progetto a cui si deve il merito di averlo puntellato fino all’ingiusta esclusione de facto dell’Iit).

Saturno: dopo un periodo di bizzarrie e negazioni Ian Mattaj ha rivelato di avere accettato l’incarico di direttore scientific­o. Bene: è uno scienziato di chiara fama. Saturno: il sorpasso italiano della Germania nel settore farmaceuti­co crea un contesto positivo. Non soltanto perché il risultato arriva dopo che, ai tempi della Montedison, avevamo «suicidato» la nostra industria svendendo la Carlo Erba. Ma anche perché Milano non può pensare di fare la cattedrale nel deserto. E veniamo all’ultima fondamenta­le congiunzio­ne, quella di Nettuno: di zone speciali si parla da tempo. Ma ora la Lega è non solo alla Regione ma anche al governo. Creare delle speciali condizioni fiscali e delle isole di burocrazia light nell’ex area Expo richiede il consenso di Roma. E il collante politico c’è. Certo, il passo che separa l’astronomia dall’astrologia è spesso breve. Lo sapeva anche Galileo Galilei che nell’attesa di vedere decollare la sua attività profession­ale arrotondav­a vendendo oroscopi durante il periodo padovano. Ma qui gli indizi ci sono tutti: non solo Milano ha una rara concentraz­ione di centri di eccellenza (Ieo, Humanitas, San Raffaele) ma anche di start up biotech come Genenta e di scienziati (Luigi Naldini, Claudio Bordignon, Pier Luigi Pelicci fino a Paolo Fiorina, appena rientrato da Harvard per scegliere proprio la città meneghina come quartier generale della biotech Altheia Science, fondata con Alessandra Biffi per combattere il diabete di tipo 1). Occhio a non perdere l’allineamen­to astrale.

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Palazzo Italia Nel sito ex Expo

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