Delpini, il monito alla politica «È smarrita»
La riflessione dell’arcivescovo
L’Europa, i migranti, la politica. «Quando la classe dirigente è smarrita, tutta la città è in pericolo. Quando i capi non sanno che cosa fare», i cittadini «segnalano pericolo e pretendono soluzioni», allora «la città, o il paese, o la comunità è tutta in pericolo». Così l’arcivescovo Mario Delpini alla chiusura degli esercizi spirituali della Conferenza Episcopale lombarda.
«Quando i capi del popolo, quando la classe dirigente è smarrita, tutta la città è in pericolo. Quando i capi non sanno che cosa fare, i sudditi si disperano, esigono decisioni e contestano le decisioni prese, segnalano pericolo e pretendono soluzioni, lamentano inadempienze, ma in verità nessuno ha una soluzione, nessuna proposta incontra consenso sufficiente. La città, o il paese, o la comunità è tutta in pericolo». L’allarme sul futuro arriva dall’arcivescovo Delpini nell’omelia della messa che ha concluso gli esercizi spirituali della Conferenza Episcopale lombarda.
«Quando la classe dirigente non sa indicare una direzione — ha continuato Delpini — il popolo si disperde, si logora in contenziosi interminabili e in contrapposizioni irrimediabili». L’arcivescovo ha ammonito che se la città viene assediata da un esercito troppo forte, i cittadini si dispongono alla resa e, pur di salvarsi, si preparano a rinnegare tradizioni e valori, patrimoni della fede e dell’ arte, si omologano con il vincitore. Commentando un brano tratto dal libro biblico di Giuditta, il vescovo Delpini non esita a sostenere che anche oggi una classe dirigente smarrita, chiamata magari a dirigere una città o un paese o un continente o una comunità cristiana, potrebbe non saper dare risposta alle domande, non sapere come soddisfare i bisogni o dove orientare la speranza.
In queste condizioni la città sarebbe in pericolo e la civiltà diverrebbe improvvisamente fragile, in balia di chi si proclama signore, come fece Nabucodonosor. «Non so se nel frattempo sia cambiato il nome dell’unico signore di tutta la terra. Forse oggi si chiama Narciso o Capriccio o Profitto o Denaro o Mercato», ha continuato l’arcivescovo, che ha poi concluso: «Noi siamo qui a invocare che Dio faccia sorgere in questo tempo uomini e donne per la salvezza della città, dell’Europa, del Paese, della Chiesa, per rimediare allo smarrimento della classe dirigente smarrita». Uomini e donne che non amano la pubblicità, non fanno chiasso, non hanno ambizioni, però si fanno avanti. Senza lasciarsi sfuggire l’auspicio: «Forse si potrebbe consigliare a Dio di cominciare, come ha fatto in altri tempi, con le donne».
Noi siamo qui a invocare che Dio faccia sorgere uomini e donne per la salvezza della città, dell’Europa, del Paese, della Chiesa