Navigli, restyling pedonale Si allarga l’isola senz’auto
Pronti i divieti sul Pavese, rivoluzione della viabilità
Dopo l’estate si amplia l’isola pedonale sui Navigli. Da ottobre, il primo tratto di via Ascanio Sforza, dalla Darsena a via Conchetta, sarà chiuso alle auto. Ad agosto, ottenuto il via libera anche del Municipio 5, partiranno i lavori per cambiare la viabilità della zona, soprattutto per non congestionare piazza XXIV Maggio, con una conseguente rivoluzione dei sensi unici. Da risolvere il dubbio se usare telecamere o pilomat.
È il lato oscuro dei Navigli, con la movida che porta anche degrado, la ferita di via Gola nel mezzo e le proteste di residenti e negozianti. Da ottobre però il primo tratto di via Ascanio Sforza — dalla Darsena fino a via Darwin e via Conchetta — diventerà totalmente pedonale. È un altro segnale che l’amministrazione lancia per risollevare il Naviglio Pavese.
Le tappe dell’operazione sono segnate sul calendario: giovedì è atteso il via libera al progetto anche dal Municipio 5, ad agosto dovranno partire i lavori per cambiare la viabilità della zona (per non congestionare piazza XXIV maggio) e a ottobre lo stop alle auto, attraverso un sistema di telecamere, strumento che Palazzo Marino preferirebbe ai pilomat del canale adiacente perché consentirebbero l’ingresso ai mezzi di soccorso e porterebbero magari qualche soldo in cassa per via delle prevedibili multe. La tradizionale pedonalizzazione estiva quest’anno salterà, ma solo in vista dell’obiettivo più grosso: un quartiere senza auto in via permanente.
Il secondo segnale. Perché il primo era arrivato a inizio anno, con la battaglia contro le chiatte dei ristoranti, un freno, secondo il locale comitato di quartiere, alla navigabilità e quindi al potenziale turistico del Pavese.
Prima di bandire le auto, bisogna però deviare il traffico. Spiega l’assessore alla Mobilità Marco Granelli: «Per fare funzionare il sistema dobbiamo fare in modo che chi dalla cerchia dei Bastioni voglia andare a sud non usi piazza XXIV Maggio, ma giri prima. Per chi viene da est, da porta Romana, modificheremo l’incrocio di porta Lodovica permettendo e favorendo la svolta a sinistra. Per chi viene da ovest miglioreremo piazza Cantore con la svolta a destra. Secondo noi funzionerà. Vedremo i numeri del traffico e metteremo i cartelli per evitare che le auto intasino piazza XXIV Maggio, rallentando il tram. Tornerò in Municipio 5 con i numeri e verificheremo insieme».
L’assessore di Palazzo Marino è fiducioso. Decisamente più prudente è invece il presidente del Municipio, una delle quattro zone rimaste in mano al centrodestra. Alessandro Bramati, un moderato eletto con la lista Parisi, si dichiara in ogni caso cautamente favorevole al piano del Comune. A certe condizioni. «Intanto bisogna lasciar perdere ogni velleità di trasformare anche corso san Gottardo in una zona a traffico limitato». E poi, tornando in Ascanio Sforza, «il provvedimento di pedonalizzazione deve avere carattere sperimentale», dice il presidente della zona: «In modo che l’atto definitivo sia conseguente a una valutazione successiva dello stesso municipio». Le preoccupazioni del quartiere non sono solo di natura viabilistica. «Ci vuole un progetto di riqualificazione del tratto pedonalizzato entro quattro mesi dall’entrata in vigore del provvedimento sperimentale», dice ancora Bramati e insieme, «la definizione di un piano d’interventi per affrontare il tema sicurezza, degrado e decoro urbano».
Il Pavese non vuole più essere il parente povero del Grande. Le speranze arrivano anche dalla vicina Bocconi: il nuovo campus è quasi pronto, con le nuove residenze, le piscine e i campi d’atletica. E anche qui con le vie principali che saranno chiuse alle auto.