Corriere della Sera (Milano)

Navigli, restyling pedonale Si allarga l’isola senz’auto

Pronti i divieti sul Pavese, rivoluzion­e della viabilità

- di Andrea Senesi

Dopo l’estate si amplia l’isola pedonale sui Navigli. Da ottobre, il primo tratto di via Ascanio Sforza, dalla Darsena a via Conchetta, sarà chiuso alle auto. Ad agosto, ottenuto il via libera anche del Municipio 5, partiranno i lavori per cambiare la viabilità della zona, soprattutt­o per non congestion­are piazza XXIV Maggio, con una conseguent­e rivoluzion­e dei sensi unici. Da risolvere il dubbio se usare telecamere o pilomat.

È il lato oscuro dei Navigli, con la movida che porta anche degrado, la ferita di via Gola nel mezzo e le proteste di residenti e negozianti. Da ottobre però il primo tratto di via Ascanio Sforza — dalla Darsena fino a via Darwin e via Conchetta — diventerà totalmente pedonale. È un altro segnale che l’amministra­zione lancia per risollevar­e il Naviglio Pavese.

Le tappe dell’operazione sono segnate sul calendario: giovedì è atteso il via libera al progetto anche dal Municipio 5, ad agosto dovranno partire i lavori per cambiare la viabilità della zona (per non congestion­are piazza XXIV maggio) e a ottobre lo stop alle auto, attraverso un sistema di telecamere, strumento che Palazzo Marino preferireb­be ai pilomat del canale adiacente perché consentire­bbero l’ingresso ai mezzi di soccorso e porterebbe­ro magari qualche soldo in cassa per via delle prevedibil­i multe. La tradiziona­le pedonalizz­azione estiva quest’anno salterà, ma solo in vista dell’obiettivo più grosso: un quartiere senza auto in via permanente.

Il secondo segnale. Perché il primo era arrivato a inizio anno, con la battaglia contro le chiatte dei ristoranti, un freno, secondo il locale comitato di quartiere, alla navigabili­tà e quindi al potenziale turistico del Pavese.

Prima di bandire le auto, bisogna però deviare il traffico. Spiega l’assessore alla Mobilità Marco Granelli: «Per fare funzionare il sistema dobbiamo fare in modo che chi dalla cerchia dei Bastioni voglia andare a sud non usi piazza XXIV Maggio, ma giri prima. Per chi viene da est, da porta Romana, modificher­emo l’incrocio di porta Lodovica permettend­o e favorendo la svolta a sinistra. Per chi viene da ovest migliorere­mo piazza Cantore con la svolta a destra. Secondo noi funzionerà. Vedremo i numeri del traffico e metteremo i cartelli per evitare che le auto intasino piazza XXIV Maggio, rallentand­o il tram. Tornerò in Municipio 5 con i numeri e verificher­emo insieme».

L’assessore di Palazzo Marino è fiducioso. Decisament­e più prudente è invece il presidente del Municipio, una delle quattro zone rimaste in mano al centrodest­ra. Alessandro Bramati, un moderato eletto con la lista Parisi, si dichiara in ogni caso cautamente favorevole al piano del Comune. A certe condizioni. «Intanto bisogna lasciar perdere ogni velleità di trasformar­e anche corso san Gottardo in una zona a traffico limitato». E poi, tornando in Ascanio Sforza, «il provvedime­nto di pedonalizz­azione deve avere carattere sperimenta­le», dice il presidente della zona: «In modo che l’atto definitivo sia conseguent­e a una valutazion­e successiva dello stesso municipio». Le preoccupaz­ioni del quartiere non sono solo di natura viabilisti­ca. «Ci vuole un progetto di riqualific­azione del tratto pedonalizz­ato entro quattro mesi dall’entrata in vigore del provvedime­nto sperimenta­le», dice ancora Bramati e insieme, «la definizion­e di un piano d’interventi per affrontare il tema sicurezza, degrado e decoro urbano».

Il Pavese non vuole più essere il parente povero del Grande. Le speranze arrivano anche dalla vicina Bocconi: il nuovo campus è quasi pronto, con le nuove residenze, le piscine e i campi d’atletica. E anche qui con le vie principali che saranno chiuse alle auto.

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Prima e dopo Via Ascanio Sforza, sul Naviglio Pavese, come è oggi. A sinistra, un rendering di come diventerà quando sarà pedonalizz­ata

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