Corriere della Sera (Milano)

NUOVO CORSO TRA MATRIMONI E CODICI IBAN

- Di Antonio Lubrano

Una partecipaz­ione di nozze che comincia così: «Vincenzo è felice di annunciare il matrimonio di babbo e mamma». Seguono i nomi degli sposi, la data della cerimonia civile e il luogo del rinfresco. Poi, un cartoncino supplement­are, che è la vera chicca. Racconta l’intenzione dei promessi sposi di fare una crociera: «Un viaggio, dice il testo, è sempre una scoperta: prima di luoghi nuovi e poi di ciò che i luoghi nuovi fanno alla tua mente e al tuo cuore». Coda filosofica: «Viaggiare è sempre un modo di esplorare se stessi». Bello, no? Poi lui e lei bussano a denaro: «Se vorrete contribuir­e a rendere speciale il nostro viaggio ve ne saremo grati». Segue l’iban e un grazie di cuore da parte di Emilio e Tatiana. Questo invito al profumo di confetto ci racconta due cose. Uno: oggi non tutti i conviventi, a Milano come a Palermo, vogliono restare tali per l’eternità, dopo la nascita di un figlio (o due) preferisco­no regolarizz­are la loro posizione. Due: basta, per favore, con il classico regalo di nozze che fa scervellar­e gl’invitati nei giorni che precedono l’evento (meglio offrire un vassoio o una cornice d’argento, le tazzine da caffè o una fioriera di cristallo?). «Quello che intendete spendere — dicono tacitament­e gli sposi — datelo a noi: finanziere­te il nostro viaggio di nozze». Ed ecco l’utilità dell’iban. Nella culla Vincenzo sorride felice: ha un anno, forse tre, ma ha già capito come va il mondo nuovo.

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