Corriere della Sera (Milano)

Le due ferrovie

SCOMMESSA POLITICA SUI BINARI

- Di Giampiero Rossi

Dalla «vergogna» per il servizio attuale alla «responsabi­lità» per quello che discenderà dalle scelte di queste settimane, non si può dire che sui treni dei pendolari il presidente della Regione Attilio Fontana non si sia esposto in prima persona. Ora il nuovo corso è tracciato, le decisioni sono state prese. Le ferrovie lombarde saranno due: quella controllat­a dalla Regione (Fnm) e quella targata Trenitalia. Ciascuno dovrà provvedere a far funzionare bene le proprie linee e a far viaggiare i pendolari su treni adeguati alla Lombardia del terzo millennio. Fontana è convinto che questa sorta di concorrenz­a indiretta costringer­à entrambi gli operatori a fare gli investimen­ti necessari. Ma, numeri alla mano, è chiaro che il governator­e punta a indurre soprattutt­o l’azienda ferroviari­a di Stato ad ammodernar­e la sua flotta. Funzionerà? Lo diranno i pendolari, soprattutt­o quelli delle linee a più lunga percorrenz­a regionale, dove l’obsolescen­za dei mezzi si fa più sentire. Saranno loro i giudici di quest’operazione che, almeno tecnicamen­te, è un ritorno al passato. Dal punto di vista politico, si tratta di una sostanzial­e sconfessio­ne delle scelte della giunta precedente, guidata da Roberto Maroni, di creare Trenord con Fnm e Trenitalia soci al 50 per cento. Non ha funzionato. Ed è stato un errore ancora più grave fare spallucce di fronte al disperato allarme lanciato, oltre un anno fa, dai vertici aziendali. Se la politica avesse dato risposte, forse oggi avremmo già treni nuovi sui binari lombardi.

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