Le due ferrovie
SCOMMESSA POLITICA SUI BINARI
Dalla «vergogna» per il servizio attuale alla «responsabilità» per quello che discenderà dalle scelte di queste settimane, non si può dire che sui treni dei pendolari il presidente della Regione Attilio Fontana non si sia esposto in prima persona. Ora il nuovo corso è tracciato, le decisioni sono state prese. Le ferrovie lombarde saranno due: quella controllata dalla Regione (Fnm) e quella targata Trenitalia. Ciascuno dovrà provvedere a far funzionare bene le proprie linee e a far viaggiare i pendolari su treni adeguati alla Lombardia del terzo millennio. Fontana è convinto che questa sorta di concorrenza indiretta costringerà entrambi gli operatori a fare gli investimenti necessari. Ma, numeri alla mano, è chiaro che il governatore punta a indurre soprattutto l’azienda ferroviaria di Stato ad ammodernare la sua flotta. Funzionerà? Lo diranno i pendolari, soprattutto quelli delle linee a più lunga percorrenza regionale, dove l’obsolescenza dei mezzi si fa più sentire. Saranno loro i giudici di quest’operazione che, almeno tecnicamente, è un ritorno al passato. Dal punto di vista politico, si tratta di una sostanziale sconfessione delle scelte della giunta precedente, guidata da Roberto Maroni, di creare Trenord con Fnm e Trenitalia soci al 50 per cento. Non ha funzionato. Ed è stato un errore ancora più grave fare spallucce di fronte al disperato allarme lanciato, oltre un anno fa, dai vertici aziendali. Se la politica avesse dato risposte, forse oggi avremmo già treni nuovi sui binari lombardi.