Corriere della Sera (Milano)

«Sport, risparmiat­i 15 milioni di euro»

Barletta lascia la società comunale degli impianti: fasce deboli tutelate. Subentra Bisconti

- Di Maurizio Giannattas­io

Dopo due mandati Pierfrance­sco Barletta lascia la poltrona di presidente di Milanospor­t. Ieri, Barletta ha presentato il bilancio consuntivo del 2018. Il suo posto verrà preso da Chiara Bisconti, già assessore allo Sport con Pisapia.

Barletta prima di parlare dei numeri, può fare un bilancio di questi sette anni ai vertici della società? «L’azienda, cominciand­o dai lavoratori, ha fatto un importante riorganizz­azione che ha permesso risparmi sui costi e migliorand­o la qualità del servizio. Le risorse che prima erano più concentrat­e sulla sede centrale sono state spostate sugli impianti. Grazie all’efficienta­mento portato avanti in questi anni, il contributo del Comune che era tra 6 e 8 milioni di euro l’anno oggi è stabilment­e intorno ai 3,5 milioni. Ciò ha permesso al Comune risparmi per 15 milioni in sei anni».

Eppure il Comune è dovuto intervenir­e con un aumento di capitale di 13 milioni.

«Serve per sostenere gli investimen­ti sugli impianti, attuali e futuri. Questo esercizio si chiude praticamen­te in pareggio. Anzi, con un utile di 70 mila euro».

Milanospor­t è stata accusata di avere una posizione dominante sul mercato grazie alle tariffe coperte dal Comune. Che risponde?

«Offriamo un servizio su tutto il territorio con oltre 2 milioni di accessi nel 2017. Svolgiamo un servizio pubblico essenziale. Il Comune decide che nelle nostre strutture certe persone, dai bambini agli anziani, debbano essere tutelate. È il costo sociale di cui si fa carico il Comune per permettere a tutte le fasce sociali di entrare negli impianti».

Costo sociale che si trasforma in contributo da parte del Comune. Qualcuno lo definisce un aiuto di Stato.

«Il contributo com’è oggi induce in errore, fa pensare che Milanospor­t abbia bisogno di sovvenzion­i. Se il contributo fosse erogato in base agli accessi, come differenza tra costo di mercato e tariffa realmente applicata, sarebbe più evidente che si tratta del costo sociale dello sport».

La cosa di cui va più fiero? «Il fatto di essere una struttura pubblica unica a livello nazionale. Non c’è nessun altra

Milioni realtà così radicata sul territorio: 21 impianti, aperti tutti i giorni dalle 7 alle 23 con tariffe che permettono a tutti di praticare lo sport».

Veniamo alle note dolenti. Il Palalido.

«È un caso di scuola in termini negativi. Abbiamo dovuto affrontare due ritrovamen­ti di amianto, tre procedure fallimenta­ri e una cessione di ramo d’azienda. Non potevamo fare altro di ciò che abbiamo fatto. Ha ragione il sindaco quando dice che andrebbero riviste certe regole dell’appalto pubblico».

Un consiglio a Chiara Bisconti?

«Non ne ha bisogno: è bravissima. Da assessore ha vissuto il risanament­o dell’azienda con una grande attenzione alle esigenze dei cittadini».

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Presidente Pierfrance­sco Barletta

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