SIRENE, MOTO, MUSICA E CAMPANE I RUMORI (MOLESTI) DELLA CITTÀ
Caro Schiavi, si legge e si parla sempre dell’inquinamento atmosferico e mai di quello acustico che sta diventando — per me — una piaga. In queste calde giornate d’estate si vorrebbe lasciar scorrere l’aria (quando c’è, onde evitare l’uso h24 del condizionatore, grande fonte d’inquinamento) ma ciò è reso impossibile dai rumori sempre più molesti delle città. Ne cito alcuni che a mio avviso andrebbero regolamentati: 1) i rombi assordanti di certe motociclette americane; 2) i musicisti di strada (non dovrebbero usare amplificatori come fossero Bruce Springsteen a San Siro); 3) gli antifurti sonori degli appartamenti quando il proprietario non è in grado di silenziarli rapidamente; 4) e, mi rendo conto d’espormi al rischio di dannazione eterna, le campane: lavoro di fronte a un campanile e sono costretto a interrompere o evitare telefonate alle 9.15 e alle 12 e alle ore 18 dei giorni feriali. Con questo concludo, sapendo di espormi al rischio della dannazione eterna.
Gentile Torcoli, d’accordo sull’inquinamento acustico e sui danni che provoca, spesso sottovalutati. Ma visto che si è esposto alla dannazione eterna tirando in ballo le campane, non può ignorare le sirene, di ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine. È vero che qui siamo di fronte a gente che salva la vita delle persone e lamentarsi sembra una forma assurda di snobismo, ma certe le bitonali di Milano fanno un bel casino. Si può ridurre il rumore in una città trafficatissima come la nostra? Difficile. Ma sarebbe doveroso provarci. Via le motociclette smarmittate, intanto. Quelle americane (perché non chiamarle Harley Davidson), invece, sono così di natura. Il loro rombo vrrr vrrr è una caratteristica che ha fatto storia. Lei le vorrebbe davvero vietare? La avverto che rischia grosso, perché il popolo degli harleysti sono come una setta: guai a chi gli tocca il loro amato mezzo.
Quanto ai musicisti di strada, fanno male soprattutto quando suonano in metropolitana e sparano decibel fuori da ogni limite. Anche qui, un po’ si pazienta e un po’ si fa un’offerta per liberarsene alla svelta. Infine le campane: tra i tanti rumori molesti, sembrano il più innocuo. Infastidisce molto di più il suono di certi clacson rabbiosi delle automobili. Ci sono anche i raduni della notte sotto qualche finestra: e lì davvero non si dorme. In questo caso ringraziamo chi interviene per tutelare il sacrosanto diritto al riposo.