Corriere della Sera (Milano)

Scatta la linea dura sui cellulari in auto Crescono le multe

Pattuglie dedicate, oltre 1.700 verbali nel 2018

- di Pierpaolo Lio

Alla guida con l’attenzione calamitata dal telefonino. Il comportame­nto è rischiosis­simo, per questo i vigili varano la linea dura. Le multe sono state 2.700 l’anno scorso, già 1.725 quelle nel primo semestre 2018. Significa 400 al mese. E i verbali sono destinati a crescere. A imprimere lo scarto è il servizio ad hoc di «falchi» in borghese lanciato quattro mesi fa: vigili centauri che a bordo di due moto setacciano ogni giorno il traffico milanese.

«Aspetti un attimo, cinque minuti e ho finito». «Mi scusi davvero, agente, ma sono al telefono con mia madre, è anziana». «Metto subito giù, ma era per lavoro». Lo «sciocchezz­aio» raccolto dagli agenti della polizia locale impegnati nella lotta all’uso del cellulare alla guida è una collezione di gemme. E di maldestri tentativi degli automobili­sti di salvarsi in extremis. Il più frequente è quel rapido gesto che prova a far scomparire in un attimo il telefonino: lasciandol­o cadere tra le gambe con malcelata nonchalanc­e, o gettandolo repentinam­ente (e con più d’un risvolto comico) in qualche anfratto nascosto dell’auto.

Il malcostume è diffuso. Il numero dei verbali è in aumento. Sono stati 2.700 l’anno scorso. Sono già 1.725 quelli staccati nel primo semestre 2018. E sono destinati a crescere. Perché da marzo procedono a un ritmo di 400 al mese. A imprimere lo scarto è il servizio ad hoc di falchi in borghese lanciato quattro mesi fa. Sono quattro i vigili motociclis­ti che a bordo di due moto setacciano ogni giorno il traffico milanese, dalle 7 alle 20. L’agilità dei mezzi a due ruote permette di affiancars­i ai veicoli. L’ assenza di insegne non mette in alcolnas re mq euagtl, i ve in li dl luism cip dol il no a reti. Che sono anche «scooterist­i», ciclisti e pedoni: nessuno è escluso dal vizio. La posizione rialzata consente poi una migliore visuale su quel che accade nell’abitacolo. Ma quanto è pericoloso usare l’amato cellulare alla guida? In base agli archivi dell’Aci, tre incidenti su quattro sono provocati dalla distrazion­e. Definizion­e generica ma riconducib­ile nella maggior parte dei casi all’inseparabi­le smartphone. Perché distoglie lo sguardo dalla strada (distrazion­e visiva), impegna le mani (distrazion­e manuale), concentra l’attenzione in altro (distrazion­e cognitiva). Ancora più preoccupan­te è il quadro tracciato dalle ricerche di Anas e Polizia Stradale. Farsi assorbire da una chiacchier­ata in linea, o peggio ancora dall’invio di messaggini, email e in generale dai social (azioni che attivano tutti e tre i meccanismi di distrazion­e insieme) comporta un rischio simile alla guida in stato d’ebbrezza: ben quattro volte superiore a quello di guidatori non distratti. Scrivere un sms o WhatsApp equivale infatti a staccare la spina dalla guida per dieci secondi. È come viaggiare 300 metri al buio. Per un selfie si sale a 14 secondi, pari a 400 metri. E servono 20 secondi per consultare una pagina social: a 100 km/h significa percorrere cinque campi da calcio senza alzare

Caccia agli sponsor

Il Comune cerca privati per promuovere nuove campagne di informazio­ne

lo sguardo dallo schermo. Cosa si può fare? Bene vivavoce e auricolare. Occhio alle cuffiette: il codice permette di tenere occupato un solo orecchio per non isolarsi da quel che accade intorno. Per i centauri, non vale incastrare il telefonino tra orecchio e casco. Le sanzioni sono salate: 161 euro e cinque punti della patente, che può diventare sospension­e (da uno a tre mesi) se pizzicati due volte in un biennio.

Intanto il Comune lancia la caccia agli sponsor per promuovere campagne di informazio­ne, progetti o iniziative sulla sicurezza, stradale ma non solo, per potenziare in tempi di ristrettez­ze economiche le attività di formazione e di educazione da parte dei vigili. «C’è un impegno consolidat­o su questi temi — spiega il vicesindac­o con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo — ma vogliamo fare ancora di più. Per alcuni comportame­nti, una campagna di comunicazi­one può essere molto efficace, e con dei partner potremmo raggiunger­e risultati migliori».

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