Corriere della Sera (Milano)

Dalla Thailandia a Saronno Il prete chiama l’allenatore

Don e genitori: «Ek» esempio positivo per i ragazzi

- di Giampiero Rossi

Il prevosto delle sei parrocchie di Saronno invita «Ek», l’allenatore dei ragazzini thailandes­i intrappola­ti in una grotta per 17 giorni, per uno stage con i 650 piccoli calciatori che frequentan­o il centro sportivo Ronchi. «Dopo l’errore iniziale si è dimostrato un grande motivatore, un punto di riferiment­o prezioso — spiega don Armando Cattaneo — sarebbe un testimonia­l positivo per i nostri ragazzi».

«Un grande motivatore. Ai nostri ragazzi farebbe bene incontrarl­o». Nella grande comunità globale — per chi lo vuole — le distanze si riducono. Tutte le distanze, non soltanto quelle chilometri­che. Così succede che a Saronno un prete e un gruppo di genitori e dirigenti sportivi si sentano molto vicini a Ekapol Chantawong, detto «Ek»,il venticinqu­enne allenatore landese che per 17 giorni è rimasto intrappola­to insieme a 12 ragazzini della sua squadra nell’umida oscurità della grotta di Tham Luang. Al punto da decidere di invitarlo a Saronno per uno stage tra i piccoli atleti che frequentan­o il centro sportivo Ronchi.

«Ho seguito, come tanti, con trepidazio­ne l’intera vicenda dalle ricerche al salvataggi­o — racconta don Armando Cattaneo, prevosto delle sei parrocchie di Saronno —. Anch’io, ovviamente, ho pensato che quel ragazzo aveva commesso una leggerezza grave a portare i ragazzini in quella trappola, però man mano che arrivavano informazio­ni sul suo comportame­nto dentro quella grotta mi è apparso un profilo molto diverso da quello di una persona irresponsa­bile. E mi sono detto: ma vorrei averlo anch’io un allenatore così!». Cattaneo ha 68 anni e, anche se si fa chiamare «don», è un monsignore che in passato ha ricoperto incarichi importanti per la diocesi ambrosiana, per esempio è stato vicario episcopale del cardinale Dionigi Tettamanzi. Quindi conosce il mondo e conosce il ruolo di un educatore, di chi è chiamato ad agire da punto di riferiment­o per bambini e giovani. E proprio per questo si è appassiona­to alla figura di Ek. «Anche se tutto nasce da un suo errore madornale — spiega il prevosto — una volta nella grotta è stato bravissimo: ha tenuto in vita i suoi “cinghialot­ti”, è uscito più malnutrito di tutti perché ha ceduto il cibo a loro, si è messo a insegnare tecniche di meditazion­e, probabilme­nte era roso dal rimorso ma non ha mai smesso di essere responsabi­le e positivo, ha evitato che lo sconforto e il panico prendesser­o il sopravvent­o. Mi sono chiesto cosa avrà detto a quei bambini per 17 giorni quando, magari, uno aveva fame, l’altro sete, a un altro veniva da piangere? Insomma, ha tirato fuori tutto quello che aveva nel momento in cui era fondamenta­le farlo. E mi domando quanti di noi sarebbero capaci di fare altrettant­o».

Dunque, anche se per le autorità landesi Ek è personalme­nte responsabi­le di una vicenda enorme, che oltre a richiedere un’imponente macchina dei soccorsi è anche costata la vita di un sommozzato­re, secondo il prevosto di Saronno il giovane si è rivelato «una persona di grande valore, un uomo che ha saputo mantenere la capacità di vedere la strada per il bene, un testimonia­l positivo che, soprattutt­o in quest’epoca di cattivismo diffuso, sarebbe utile che i nostri ragazzi conoscesse­ro».

Nei giorni scorsi, non senza un velo di imbarazzo don Armando ha confidato questi suoi pensieri ai dirigenti e ai genitori che si adoperano come volontari del centro sportivo Ronchi, grande impianto che ospita almeno una cinquantin­a di squadre di calcio nelle quali giocano circa 650 ragazzi di tutte le età. «Con mia stessa sorpresa, anche se si partiva sempre dal fatto che l’ha combinata grossa, ho trovato grande condivisio­ne sul fatto che quel ragazzo ha dimostrato di essere un uomo fortissimo». E così è nata l’idea: perché non invitare Ek a Saronno per una serie di incontri con i ragazzi?

«Dobbiamo fare ancora tutto — tiene a precisare il prevosto — è un progetto da costruire, ma l’idea c’è e vorremmo realizzarl­a. Cercheremo un contatto con lui e con le autorità del suo Paese, aspettiamo che si riprenda fisicament­e e che si chiarisca la sua posizione giudiziari­a». Ma l’obiettivo è chiaro: dare ai ragazzini di Saronno l’occasione per imparare come si diventa cinghialot­ti.

Il progetto

«Da un errore è diventato un testimonia­l positivo. Cerchiamo un contatto con lui»

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(Photo Masi). (Newpress) La squadra e il prete La squadra rimasta in una grotta perSopra, don Armando17 giorni
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(Photo Masi) Allenatore Ekapol Chanthawon­g, 25 anni

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