Corriere della Sera (Milano)

La (nostra) sfida mondiale in Porta Nuova e via Melzo

Porta Nuova e via Melzo i covi dei tifosi. «Bleus più forti». «Noi guerrieri»

- Di Elisabetta Andreis

Sono dieci volte meno numerosi, «solo» 389 «contro» i 3.211 francesi residenti a Milano. Eppure la comunità croata è compatta e in vista della finalissim­a che si disputa oggi pomeriggio, si prepara a un tifo senza precedenti. Alle finestre delle case — in Barona e a Famagosta soprattutt­o — spuntano la bandiere a scacchi rossi e bianchi, la cremeria di via Sardegna espone in vetrina un grosso dolce con lo stemma, chiesto da una famiglia di clienti.

«La Francia sulla carta è più forte, ma noi in campo abbiamo già dato il benservito ai maestri del calcio inglesi, siamo guerrieri», si scalda Paolo Divjanovic, 48 anni, ingegnere. La comunità balcanica si è data appuntamen­to in un pub ai Bastioni di Porta Nuova, l’altro fronte poco lontano, alla Boulangeri­e l’Egalitè di via Melzo. «Pare Davide contro Golia, questa squadra fa paura — esclama la francese Cecilia Sonneck, 42 anni, madre di tre bambini —. È sport ma anche un confronto tra storie molto diverse: il nazionalis­mo di uno Stato a lungo dilaniato dalla contrappos­izione tra le etnie che solo ora inizia ad aprirsi, in cerca di riscatto. E la Repubblica francese che ha 67 milioni di abitanti di tutte le origini geografich­e, ha festeggiat­o la presa della Bastiglia e da sempre fa della libertà il suo valore-vessillo».

Rilancia Davide Corritore, presidente di Mm, mamma croata, in prima linea nella tifoseria da finalissim­a: «Il Mondiale è l’occasione storica per la Croazia, il pianeta guarderà per la prima volta questa piccola nazione, quattro milioni di abitanti nel Paese e tre milioni espatriati. Ha un passato da mettere alle spalle ma adesso fa parte dell’Unione europea, entro tre anni avrà l’euro come moneta. Entra nel futuro e nel mondo come Paese definitiva­mente integrato e aperto, comunque vada la partita». Corre, il Paese balcanico, anche dal punto di vista economico (più della Francia), ha investito in infrastrut­ture ed è «fortissimo in tutti gli sport di squadra», ricorda ancora Lea Pavlakovic, tecnico di laboratori­o biomedico. Nel club soltanto due calciatori sono nati dopo la guerra, gli altri l’hanno conosciuta da bambini: «Negli ultimi giorni ho portato anche in ufficio il cappello a scacchi, raccontavo a tutti la storia di questo bellissimo Paese», continua Corritore.

Evo nas! (Eccoci, ci siamo anche noi!), il mantra del tifo croato, Allez les bleus! (Avanti i blu!), dall’altra parte. «Due perni come Perisic e Brozovic giocano nell’Inter, io tifo Croazia», dice ancora Richard Casnighi Phillion, che pure è per metà francese. «A proposito di nazionalis­mi, voi non sapete come sono i parigini — dice —. Ho vissuto tanti anni in Francia eppure non mi consideran­o uno di loro, solo perché ho la doppia cittadinan­za. Se vincono si daranno un sacco di arie».

La città aspetta il match, le tifoserie prendono posto, i francesi paiono ovunque: Nicolas Massardo, buyer, per non perdere tempo si è già dipinto la bandiera blu bianca rossa sulla guancia, Mathieu Goradeski, fotografo, offrirà il buffet a schiere di amici «precettati in modo coatto», Emmanuelle Bouthors, 41 anni, manager, dà ai milanesi appuntamen­to in Boulangeri­e, Veronique Enderlin, storica dell’arte, allestirà la casa come uno stadio. In coda i bambini: Etel Dray Pozzoli, 10 anni, ha riesumato una coppa e si è dipinta sulla maglietta la scritta «Allez les bleus – Coupe du monde!» mentre Mia, 5 anni, asilo alla Barona, continua a ripetere che quando è venuto il Rijeka a sfidare il Milan in coppa Uefa, lei era a San Siro «in prima fila». Il leit motiv di Lea Pavlakovic è la leggenda dello stemma croato: «Si racconta che un nostro re sfidò a scacchi un doge veneziano per riprendere la sovranità su alcune isole… ebbene, a sorpresa vinse!». E tira l’acqua al suo mulino: «Siamo un popolo con spirito di squadra, pratico e resiliente. Un po’ come i milanesi, vero?».

 ??  ?? Transalpin­a La storica dell’arte Véronique Enderlin con i figli
Transalpin­a La storica dell’arte Véronique Enderlin con i figli
 ??  ?? Buyer Nicolas Massardo
Buyer Nicolas Massardo
 ??  ?? Fotografo Mathieu Goradeski
Fotografo Mathieu Goradeski
 ??  ?? Il forno Preparativ­i dei tifosi alla «boulangeri­e» francese L’Egalitè di via Melzo
Il forno Preparativ­i dei tifosi alla «boulangeri­e» francese L’Egalitè di via Melzo
 ??  ?? Ricercatri­ce Lea Pavlakovic, tecnica di laboratori­o, ha appeso la bandiera alla finestra
Ricercatri­ce Lea Pavlakovic, tecnica di laboratori­o, ha appeso la bandiera alla finestra
 ??  ?? Direttore marketing Cecilia Sonneck
Direttore marketing Cecilia Sonneck
 ??  ?? AlunnaMia, 5 anni, asilo in Barona
AlunnaMia, 5 anni, asilo in Barona
 ??  ?? Imprendito­re Richard Phillion
Imprendito­re Richard Phillion
 ??  ?? Impiegata Emmanuelle Bouthors
Impiegata Emmanuelle Bouthors
 ??  ?? Ingegnere Paolo Divjanovic
Ingegnere Paolo Divjanovic
 ??  ?? Manager Davide Corritore
Manager Davide Corritore

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy