Disco Italia all’ultimo passo
Pianello, tra i duecento pezzi in mostra anche un vaporino di fine ‘800 e il battello «Balilla»
Dopo 32 anni senza mai una pausa chiude «Disco Italia», storica balera che ha ospitato i più famosi personaggi dello spettacolo. Non le è stato rinnovato l’affitto, al suo posto un emporio.
PIANELLO DEL LARIO (COMO) Il vaporino a motore di fine ‘800, la barca a vela medaglia d’oro alle Olimpiadi di Helsinki, un battello «Balilla» e poi reti, remi, timoni, fotografie e documenti. La storia della nautica ricostruita nei quasi cinquemila metri quadrati di una vecchia filanda, a Pianello del Lario. Un museo con pezzi unici, aperto nel 1982 e chiuso nel 2000 per difficoltà legate alle norme di sicurezza. Oggi, il Museo della Barca Lariana riapre al pubblico, un sogno che si realizza per l’associazione che lo gestisce e che ha obiettivi ambiziosi per i prossimi anni.
Il sogno di tramandare le tradizioni nautiche del lago di Como nasce alla fine degli anni Settanta, quando Gian Alberto Zanoletti, con alcuni amici inizia a raccogliere reperti, documenti e a collezionare imbarcazioni e cimeli nautici. Nel 1978 nasce l’Associazione La Raccolta della Barca Lariana. Il museo di Pianello del Lario decolla, salvo poi arenarsi per le difficoltà legate ai finanziamenti e agli edifici da mettere a norma. La tenacia degli ideatori del progetto si concretizza nella riapertura di quello che vuole essere uno dei più importanti musei al mondo per la nautica da diporto. A Pianello sono conservate 200 barche a remi e gondole, scafi da pesca e tre imbarcazioni usate dai contrabbandieri, motoscafi, vaporini e barche a vela. Tra i pezzi unici, il più antico battello del lago di Como, ma anche sei imbarcazioni militari e quattro barconi da lavoro. Tra i locali della ex filanda è possibile ammirare anche un’importante collezione di Riva storici, imbarcazioni da gara, mezzi militari come l’Mtm del 1945, barchino d’assalto della Xª Mas.
La storia della nautica rivive anche grazie ai documenti. Il museo mette a disposizione del pubblico, ma anche di ricercatori e appassionati, fotografie e scritti, diapositive e filmati, oltre a libri e materiali inediti, dai progetti delle imbarcazioni ai manuali di istruzione delle barche. «In questi spazi vogliamo raccontare la storia della nautica coinvolgendo un pubblico il più ampio possibile — dice zanoletti —. Studiosi, ricercatori, amanti della nautica e turisti potranno esplorare territori ricchi di storia e cultura come quello della Lombardia e del lago di Como».
Dopo la cerimonia inaugurale di oggi, dalla settimana prossima il museo sarà aperto ogni venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 18. Il costo del biglietto, 12 euro, servirà per finanziare il progetto di restauro. È possibile organizzare visite per gruppi e scolaresche anche in altri giorni e orari. La riapertura è solo il primo passo di un progetto ambizioso. «Non ci fermeremo alla riapertura e abbiamo un progetto che, in cinque anni, vuole arrivare lontano, a trasformare il museo in un importante punto di riferimento — spiega Roberta Lamperti che si occupa del marketing —. Il piano di restauro proseguirà per arrivare ad una riqualificazione completa della struttura, con l’obiettivo anche di avviare corsi per maestri d’ascia e altre attività legate alla nautica, comprese lezioni e attività per i ragazzi o per i disabili, ad esempio. Fin qui abbiamo potuto contare sulle nostre forze e sulla generosità di privati che ci hanno aiutato. Ora, gli introiti dei biglietti serviranno per finanziare la crescita del museo e speriamo di poter contare anche su altri aiuti».
L’obiettivo Vogliamo trasformare questo luogo in un punto di riferimento per appassionati, studiosi e ricercatori delle tradizioni del territorio