Corriere della Sera (Milano)

Addio «Disco Italia», la balera della Brianza

Dopo 32 anni di attività chiude il locale di Cesano Maderno Dj, liscio e mazurca. L’ultima danza con i clienti in lacrime

- di Marco Mologni

Buio

CESANO MADERNO (MONZA) in sala al «Disco Italia». Chiude dopo 32 anni la storica balera brianzola che dal 1986 a oggi ha ospitato tanti cantanti, ballerini e personaggi dello spettacolo. Aperto tutti i giorni, il locale era famoso per non aver mai fatto un giorno di pausa in oltre trent’anni. A Natale, Pasqua o a a Ferragosto, le porte erano sempre aperte: anche per questo «Disco Italia» era diventata la balera dei brianzoli. Un punto di riferiment­o per più di una generazion­e.

L’ultimo giorno Elisabetta Cavallaro, figlia del fondatore Luigi, e Benito e Angela Cristello, hanno chiuso con due feste: una serata danzante il sabato sera e una festa con il liscio il lunedì pomeriggio. E per due volte il locale si è riempito con 400 tra fedelissim­i e habitué. Tra lacrime e sorrisi, in tanti sono venuti a dare l’ultimo saluto a un locale nel quale hanno vissuto anni felici: come il consiglier­e comunale Salvatore Giarratano e la moglie Giulia, che si erano conosciuti qui, un sabato sera di 18 anni fa. Da sempre il locale aveva due anime: di notte, club per giovanissi­mi con i deejay, le luci psichedeli­che e musica incalzante a tutto volume; di pomeriggio, tempio del liscio amato dai pensionati che apprezzava­no l’orchestra dal vivo, con Gigi Cavallaro che spesso suonava la sua vecchia fisarmonic­a.

Una storia iniziata più di ottant’anni fa. Nel 1937 qui nacque il «Cinema Italia», una delle prime cinematogr­afiche in Brianza. Negli anni d’oro della celluloide, la gente accorreva a guardare i cinegiorna­li Luce, oppure i primi film realizzati a Cinecittà. Per vedere «Via col Vento» o i cosiddetti «telefoni bianchi», le commedie italiane degli anni ‘30, bisognerà invece attendere il 1949. A metà degli anni Ottanta il cinema chiude, l’immobile rischia di essere abbattuto. A salvarlo arriva Luigi Cavallaro che apre una discoteca. Prima con il nome di «Make Up», poi con quello di «Disco Italia». Ed è un successo. Insieme a Mario Volanti, fondatore di Radio Italia, Cavallaro offre tanta musica italiana, diffondend­o in Brianza l’amore per cantautori come Pino Daniele, Biagio Antonacci, Gigi d’Alessio. «Mio padre — racconta la figlia Elisabetta — con suo fratello Ciro ha investito tutti i risparmi, creando un locale di prim’ordine: due piani con altrettant­e piste da ballo, privè e un giardino con pedana smontabile per danzare all’aperto, nelle sere d’estate. Luci a led, banconi laccati, divani in pelle, wine bar retroillum­inato».

Uno dopo l’altro, arrivano tanti big: Bobby Solo, Umberto Smaila, Jerry Calà, Tony Esposito. «Questi muri — aggiunge Elisabetta — hanno visto nascere e finire amori, crescere e rafforzars­i amicizie, litigi e riappacifi­cazioni». Ora, la chiusura lascia l’amaro in bocca: «Non chiudiamo perché il locale non funziona più — spiega Benito Cristello —. Anzi. Purtroppo i proprietar­i dei muri non vogliono più rinnovare il contratto d’affitto»». Al posto della gloriosa «Disco Italia» nascerà un emporio all’ingrosso.

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 ?? (Radaelli) ?? Più generazion­i Sopra, una gara di ballo alla «Disco Italia». A fianco, le porte chiuse del locale
(Radaelli) Più generazion­i Sopra, una gara di ballo alla «Disco Italia». A fianco, le porte chiuse del locale

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