Corriere della Sera (Milano)

IL TRADIMENTO (ONLINE) DELLA MOKA

- di Antonio Lubrano

Fino a pochi anni si distinguev­a tra consumator­e fedele e infedele: il primo legato alla marca, il secondo capriccios­o, volubile. Ora gli stessi esperti del mercato spostano l’attenzione sul consumator­e digitale, ossia da e-commerce.

E analizzand­one i comportame­nti presagisco­no un tradimento: l’acquirente online è sul punto di abbandonar­e la caffettier­a tradiziona­le per la macchina da caffè in capsule. L’interesse nel 2017 ha superato il 300%. Ne scaturisce una graduatori­a significat­iva: il 35,8% degli amanti della bevanda nera predilige la macchina per l’espresso e il 35,5% quella delle capsule. Mentre la classica caffettier­a (la moka), è richiesta solo dal 10%.

E si capisce: la maggioranz­a (l’80%) è fatta di quarantenn­i, dunque giovani. Lo studio, realizzato da un portale internazio­nale, ci dice che le regioni dove più alto è il numero dei consumator­i digitali sono tre: Lazio, Lombardia e Toscana. Mentre la Campania è quarta. Comprensib­ile: qui il caffè è tuttora un rito religioso e la vecchia caffettier­a ne è il calice. Viene subito in mente il monologo del caffè di Eduardo in Questi

fantasmi. Lui, il marito tradito, spiega dal balcone a un dirimpetta­io come lo prepara, fino al dettaglio del coppetiell­o di carta sul becco (allusivo) della macchinett­a «per non disperdere l’aroma»... Dunque, davvero diremo addio alla caffettier­a? Arrivederc­i a settembre.

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