IL TRADIMENTO (ONLINE) DELLA MOKA
Fino a pochi anni si distingueva tra consumatore fedele e infedele: il primo legato alla marca, il secondo capriccioso, volubile. Ora gli stessi esperti del mercato spostano l’attenzione sul consumatore digitale, ossia da e-commerce.
E analizzandone i comportamenti presagiscono un tradimento: l’acquirente online è sul punto di abbandonare la caffettiera tradizionale per la macchina da caffè in capsule. L’interesse nel 2017 ha superato il 300%. Ne scaturisce una graduatoria significativa: il 35,8% degli amanti della bevanda nera predilige la macchina per l’espresso e il 35,5% quella delle capsule. Mentre la classica caffettiera (la moka), è richiesta solo dal 10%.
E si capisce: la maggioranza (l’80%) è fatta di quarantenni, dunque giovani. Lo studio, realizzato da un portale internazionale, ci dice che le regioni dove più alto è il numero dei consumatori digitali sono tre: Lazio, Lombardia e Toscana. Mentre la Campania è quarta. Comprensibile: qui il caffè è tuttora un rito religioso e la vecchia caffettiera ne è il calice. Viene subito in mente il monologo del caffè di Eduardo in Questi
fantasmi. Lui, il marito tradito, spiega dal balcone a un dirimpettaio come lo prepara, fino al dettaglio del coppetiello di carta sul becco (allusivo) della macchinetta «per non disperdere l’aroma»... Dunque, davvero diremo addio alla caffettiera? Arrivederci a settembre.