Regione, sì ai reparti di psichiatria infantile
Ventidue nuovi posti letto. Pool di medici, psicologi ed educatori
Ventidue nuovi posti letto fra Milano e Varese, medici e team specializzati. La Regione avvia un progetto atteso da anni: sarà potenziata la rete di degenza delle Neuropsichiatrie per l’infanzia e l’adolescenza. Attualmente i ragazzi che soffrono di disturbi psichiatrici vengono ricoverati tra gli adulti o nelle pediatrie, oppure aspettano una comunità di recupero: sono solo tre i reparti dedicati in Lombardia. Ma le situazioni sono gravi, dai disturbi alimentari ai deliri. «Il problema spesso ricade sulle famiglie, devono farsene carico da sole», dice Annamaria Fiorillo, pm del Tribunale dei minori.
Medici e personale specializzato, ventidue nuovi posti letto fra Milano e Varese. Un progetto che attende da anni di trovare compimento. Ora il momento è arrivato. La Regione potenzia la rete di degenza delle Neuropsichiatrie per l’infanzia e l’adolescenza. I ragazzi che soffrono di disturbi psichiatrici nelle situazioni critiche non possono rimanere a casa, devono essere ricoverati. Ma sono solo tre i reparti con degenze in Lombardia: agli Spedali Civili di Brescia, al San Gerardo di Monza e all’istituto Mondino di Pavia. A Milano il neurologico Besta offre alcune disponibilità, sebbene sia pensato per altre patologie.
Il capoluogo si trova sguarnito e gli adolescenti vengono spesso ricoverati con gli adulti o nelle Pediatrie, per mancanza di soluzioni adeguate soprattutto in emergenza-urgenza. Un problema che ha ricordato recentemente la Cgil di Milano. «Al San Paolo c’è già un reparto pronto, ma viene tenuto chiuso — le parole del segretario Corrado Mandreoli — La stessa cosa accade a Varese, non è accettabile». La risposta concreta è in arrivo in autunno. Il Pirellone stanzia i fondi per l’apertura di 10 posti nell’ospedale milanese e dodici al Del Ponte di Varese. Per quest’ultimo è prevista l’assunzione di 13 persone, di cui 9 neuropsichiatri e uno psicologo. Il budget complessivo (destinato anche ad altri progetti) è di due milioni di euro.
Per il San Paolo, dove il reparto esiste da una decina d’anni e sarà attivato per ottobre, si stima una trentina di nuovi contratti per un milione e mezzo di euro. Nella lista uno psicologo, quattro medici e altrettanti educatori sanitari, sei operatori socio sanitari e dodici infermieri. «Un progetto messo in piedi perché necessario — spiega Maria Paola Canevini, direttore della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e docente in Statale — e costruito all’interno della Rete milanese materno infantile». Nelle stanze riadattate (oggi sono utilizzate per il day hospital e le attività ambulatoriali) saranno accolti ragazzi multiproblematici. «Lavoreremo in condivisione con Alessandro Albizzati, responsabile dell’area per la psicopatologia nell’età evolutiva. I ricoveri saranno limitati nel tempo». Riguarderanno adolescenti che compiono atti contro di sé, pazienti anoressici o autistici che vivono momenti di particolare agitazione, esordi psicotici, disturbi dell’umore. «L’età dell’insorgenza di queste patologie si abbassa — nota Canevini —, si inizia a 12 anni ma ci sono capitati pazienti anche più giovani». Tra le cause, la rottura dei rapporti sociali all’interno di un quadro di infragilimento dell’istituzione famiglia e scuola. Come sarà composta la squadra? «Attingeremo i professionisti da graduatorie attive e da bandi aperti. Oltre ai medici, alcuni dei quali già presenti, ci saranno educatori per la gestione del quotidiano dei ragazzi e per assisterli, in situazioni particolari, durante la notte. Inoltre infermieri e psicologi». Mamma e papà sono parte attiva in alcuni percorsi, come la family based therapy per i minorenni con disturbi alimentari. «La famiglia è il primo punto da cui partire». Al termine dei ricoveri la cura continua a casa, con la presa in carico dei pazienti da parte dei servizi territoriali ma anche da parte dei centri diurni e, quando necessario e possibile, intervengono le comunità terapeutiche.
L’assessore al Welfare Giulio Gallera sottolinea l’impegno del Pirellone. «Una risposta di fronte a un bisogno crescente — spiega —. In questi anni si registra un’esplosione di casi neuropsichiatrici tra gli adolescenti, a partire dai disturbi dell’apprendimento fino all’autismo. Uno dei nodi critici finora era la mancanza di posti letto per i ricoveri. Con le aperture al San Paolo e al Del Ponte adesso integriamo l’offerta, con un grosso sforzo economico, affinché i pazienti siano curati in un luogo adeguato».
Gallera C’è una esplosione di queste patologie tra i giovani I pazienti potranno ora essere curati in modo adeguato