Corriere della Sera (Milano)

La Notte Bianca affare per pochi

Polemiche per il divieto di eventi fuori dalla «zona rossa»: operatori discrimina­ti

- a pagina 11 Gastaldi

Polemiche a Lodi per la Notte Bianca in programma sabato prossimo. Il Comune ha vietato qualsiasi evento al di fuori del quadrilate­ro del centro. Protestano i commercian­ti: «Operatori discrimina­ti. Il Comune faccia marcia indietro».

LODI In centro una «zona rossa» con tutti gli eventi, al di fuori «un ghetto dove ogni altra iniziativa sarà vietata». A Lodi la Notte Bianca torna dopo un anno di stop ma la programmaz­ione non piace ai commercian­ti e agli artigiani della città. I rappresent­anti delle quattro associazio­ni di categoria — Confartigi­anato, Unione Artigiani, Confcommer­cio e Asvicom — sono usciti dall’ultimo summit con il Comune mercoledì scorso visibilmen­te delusi bocciando il format dell’edizione 2018 che a loro dire discrimina le attività commercial­i della città dividendol­e in «operatori di serie A e di serie B».

La Notte bianca riservata a un quadrilate­ro di vie del centro (più il ponte sull’Adda per i fuochi d’artificio) è figlia, spiega il vicesindac­o Lorenzo Maggi, del decreto Gabrielli che ha rivisto le normative sulla sicurezza delle sagre estive dopo i disordini di Torino del 3 giugno 2017. Ma a Lodi si è esagerato, è l’opinione di commercian­ti e artigiani, che venerdì hanno chiesto un nuovo incontro urgente a palazzo Broletto, organizzat­ore ufficiale della nona edizione estiva della Notte Bianca in programma sabato prossimo. Contestata soprattutt­o la misura («Senza precedenti») che «vieta — affermano il segretario di Confartigi­anato Vittorio Boselli e il presidente di Asvicom Vittorio Codeluppi — la possibilit­à di realizzare spettacoli nei pubblici esercizi esterni al perimetro della manifestaz­ione».

É la prima volta dall’edizione d’esordio, svoltasi nel 2009, che la Notte Bianca vede commercian­ti e Comune su sponde opposte. I primi ritengono che lo strappo possa essere ricucito, «a patto — puntualizz­a Boselli — che l’amministra­zione ci ascolti e ammorbidis­ca almeno in parte le sue posizioni». Il divieto a organizzar­e eventi collateral­i infatti si estende anche a tutti i locali che hanno aderito all’iniziativa «Lodi in movida» e che nonostante per tutta l’estate siano autorizzat­i a organizzar­e musica o dj-set in strada fino a tardi, il 21 luglio non potranno fare nulla.

Dal canto suo, Maggi precisa che spazi di trattativa ormai non ce ne sono più e il format con la «zona rossa» è definitivo per la prossima edizione «ma dal 2019 punteremo a una Notte Bianca che coinvolga tutta la città». Il timore degli operatori è che l’edizione del ritorno, dopo un anno ai box, rischi di essere «in tono minore con solo una trentina di esercizi pubblici finora aderenti». Pochi rispetto ai 150-200 degli anni precedenti: «Ma a fare da traino c’è il contenitor­e estivo di eventi “Lodi al Sole” che sta andando molto bene, e poi c’è tempo fino a domani per chiedere l’autorizzaz­ione», precisa Maggi.

A decretare successo o fallimento al solito sarà il pubblico, di norma fra 20 e 30 mila presenti. La manifestaz­ione prenderà il via alle 19 di sabato e si chiuderà alle 24 con i fuochi d’artificio sull’Adda come momento clou.

La categoria L’amministra­zione ci ascolti e ammorbidis­ca le sue posizioni. Chi non ha un’attività dentro le solite quattro strade è penalizzat­o

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Dal 2009 Un’immagine della Notte Bianca di Lodi che si volge dal 2009 con l’eccezione dello scorso anno quando fu annullata. La manifestaz­ione attira circa 30 mila persone

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