Immagini, video e ritmi techno Alla Triennale è di scena Alva Noto con un concerto multisensoriale
Il dj e produttore tedesco Alva Noto al festival «Trip» con ritmi techno e dance
Compositore di musica elettronica, sound designer, produttore discografico, visual artist. L’attività di Alva Noto, al secolo Carsten Nicolai, abbraccia più ambiti, ma l’approccio è uno: «Tutto ciò che faccio, lo faccio in un’ottica non ricreativa, ma futuristica e di ricerca», dice il 52enne tedesco, protagonista, stasera in Triennale, di un live set tra note e immagini per il «Trip Music Festival» (viale Alemagna 6, ore 21, €
25). «Mi concentrerò su “Unieqav”, il mio nuovo disco in bilico tra techno-ambient e dance da club, quest’ultima intesa a modo mio: non ho un approccio orientato all’intrattenimento, bensì alla sperimentazione di nuovi suoni».
A metà tra concerto e installazione multimediale, la performance sarà arricchita da proiezioni di immagini e video realizzati al computer, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un’esperienza multisensoriale. È la missione che Noto si è preposto sin dai suoi esordi nella seconda metà degli anni 90. «Sono cresciuto a Karl Marx-Stadt, oggi Chemnitz, nell’ex Germania Est», racconta lui. «A 16 anni dovetti scegliere il mio percorso di studi, era la regola. Ero troppo giovane per decidere, optai per Architettura: fino alla caduta del Muro non ho avuto libero accesso ai dischi». Dopo sarebbe cambiato tutto nella sua vita: oggi Noto è un nome di fama internazionale e vanta collaborazioni importanti con artisti quali Ryuichi Sakamoto, Blixa Bargeld, Iggy Pop. Gli studi di architettura ormai sono lontani. «Eppure ne sono influenzato: se si pensa alla tettonica, ossia al modo in cui un progettista organizza le parti di una struttura architettonica, scrivere un brano e costruire una casa non sono attività così distanti», sostiene il compositore, residente a Berlino da oltre vent’anni. E aggiunge: «Vivo in una città internazionale, dove vige una mentalità aperta di cui vado fiero, ma porto dentro di me i film di Andrej Tarkovskij e i libri dello scrittore polacco Stanisław Lem: sono da sempre una grande fonte d’ispirazione per le mie creazioni sonore e visuali».