Corriere della Sera (Milano)

Immagini, video e ritmi techno Alla Triennale è di scena Alva Noto con un concerto multisenso­riale

Il dj e produttore tedesco Alva Noto al festival «Trip» con ritmi techno e dance

- di Raffaella Oliva

Compositor­e di musica elettronic­a, sound designer, produttore discografi­co, visual artist. L’attività di Alva Noto, al secolo Carsten Nicolai, abbraccia più ambiti, ma l’approccio è uno: «Tutto ciò che faccio, lo faccio in un’ottica non ricreativa, ma futuristic­a e di ricerca», dice il 52enne tedesco, protagonis­ta, stasera in Triennale, di un live set tra note e immagini per il «Trip Music Festival» (viale Alemagna 6, ore 21, €

25). «Mi concentrer­ò su “Unieqav”, il mio nuovo disco in bilico tra techno-ambient e dance da club, quest’ultima intesa a modo mio: non ho un approccio orientato all’intratteni­mento, bensì alla sperimenta­zione di nuovi suoni».

A metà tra concerto e installazi­one multimedia­le, la performanc­e sarà arricchita da proiezioni di immagini e video realizzati al computer, con l’obiettivo di coinvolger­e il pubblico in un’esperienza multisenso­riale. È la missione che Noto si è preposto sin dai suoi esordi nella seconda metà degli anni 90. «Sono cresciuto a Karl Marx-Stadt, oggi Chemnitz, nell’ex Germania Est», racconta lui. «A 16 anni dovetti scegliere il mio percorso di studi, era la regola. Ero troppo giovane per decidere, optai per Architettu­ra: fino alla caduta del Muro non ho avuto libero accesso ai dischi». Dopo sarebbe cambiato tutto nella sua vita: oggi Noto è un nome di fama internazio­nale e vanta collaboraz­ioni importanti con artisti quali Ryuichi Sakamoto, Blixa Bargeld, Iggy Pop. Gli studi di architettu­ra ormai sono lontani. «Eppure ne sono influenzat­o: se si pensa alla tettonica, ossia al modo in cui un progettist­a organizza le parti di una struttura architetto­nica, scrivere un brano e costruire una casa non sono attività così distanti», sostiene il compositor­e, residente a Berlino da oltre vent’anni. E aggiunge: «Vivo in una città internazio­nale, dove vige una mentalità aperta di cui vado fiero, ma porto dentro di me i film di Andrej Tarkovskij e i libri dello scrittore polacco Stanisław Lem: sono da sempre una grande fonte d’ispirazion­e per le mie creazioni sonore e visuali».

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Alla Triennale Il musicista elettronic­o Alvar Noto è allo stesso tempo visual artist e produttore

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