Macchine vinciane e affreschi Con l’esposizione «Parade» al via gli eventi per Leonardo
Apre oggi al pubblico la mostra che accosta arte e scienza Un dialogo tra macchine vinciane e affreschi del XVI secolo
Si accendono le luci della ribalta, sul palco sale un’icona nazionale e soprattutto milanese. Apre oggi al pubblico al Museo della Scienza e della Tecnologia la scenografica mostra «Leonardo Da Vinci Parade»: tra luci teatrali e atmosfere da sfilata le opere si esibiscono come su una passerella. Un inizio dei festeggiamenti per il quinto centenario della scomparsa di Leonardo: «Il palinsesto “Milano e Leonardo”, che prende il via ufficialmente il 2 maggio 2019, a 500 anni esatti dalla morte dell’artista scienziato, vede con questa mostra-parata una prestigiosa e importante anteprima», ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune Filippo Del Corno. La rassegna, curata da Claudio Giorgione, è stata realizzata in collaborazione con la Pinacoteca di Brera: con un accostamento insolito si sono posti a dialogo 52 modelli storici di macchine e invenzioni leonarde- sche, patrimonio di via San Vittore, con 29 affreschi strappati di autori lombardi del XVI secolo, patrimonio di Brera in deposito al Museo della Scienza. Due collezioni che evocano il primo allestimento del Museo della Scienza stesso, quando aprì il 15 febbraio 1953. Spiega il legame tra i due istituti culturali milanesi il direttore braidense, James Bradburne. «Nel 1952 l’allora direttrice di Brera Fernanda Wittgens firma un accordo con Guido Ucelli, che sta per fondare il Museo della Scienza: gli concede in deposito per il suo futuro museo un importante nucleo di affreschi che allora a Brera non potevano trovare collocazione. Entrambi avevano intuito che belle arti e scienza non sono in conflitto ma al contrario in relazione. E Leonardo, con la sua umana curiosità e la sua passione d’indagare in modo creativo, lo dimostra ancora oggi». Questa dunque la chiave per comprendere la rassegna: non esiste frattura tra il mondo dell’arte e il mondo della tecnica e Leonardo da Vinci è a tutti gli effetti il simbolo di questa continuità tra culture. Lo ribadisce con energia Fiorenzo Galli, direttore di via San Vittore, che poi racconta: «Il nostro percorso commemorativo è iniziato già in gennaio, con la ricostruzione storica della mostra su Leonardo tenuta nel 1939 al Palazzo dell’Arte. E proseguirà all’interno del programma “Milano e Leonardo” con una serie di incontri a livello internazionale, un’altra grande esposizione in primavera e infine la riapertura della nostra Galleria Leonardo, dove stanno per partire importanti lavori di adeguamento». Sostenuti da Comune e Regione, questi lavori permetteranno l’adeguata valorizzazione dei modelli storici, 130 in tutto, alcuni davvero spettacolari e altri non visibili da anni, realizzati con perizia tecnica e sapienza artigianale soprattutto negli anni Cinquanta: dalla vite aerea al telaio meccanico, dalla gru girevole alla nave speronatrice, dallo scafandro per palombaro alle macchine volanti, questi modelli sono stati protagonisti di una recente mostra itinerante visitata nel mondo da 800mila persone.
Anche gli affreschi, allestiti in un modo da evocare le rastrelliere di un deposito museale, non erano esposti da tempo e l’occasione quindi è straordinaria: trionfa il leonardesco Bernardino Luini con i dipinti a fresco di Santa Maria delle Vetere e Santa Maria di Brera, uniche testimonianze di chiese milanesi scomparse. Per il pubblico un’ulteriore iniziativa: nel programma di attività estive del Museo due settimane, dal 7 al 12 agosto e dal 4 al 9 settembre, saranno dedicate proprio al genio vinciano.
Eclettico
L’autore della Gioconda è il simbolo della continuità tra pittura e tecnologia
Il direttore
«Le commemorazioni continueranno con la riapertura della Galleria Leonardo»