Presidi, il valzer dei veleni
Lasciano le dirigenti contestate di Donatelli-Pascal e Candia Senza vertice anche il Tito Livio Al concorso con 2.600 candidati
Archiviata la maturità nelle scuole in queste ore si organizzano altri esami, dopo gli studenti in aula adesso arrivano i professori impegnati nel concorso nazionale per diventare preside. La prima tappa, di preselezione, è in programma lunedì mattina. In Lombardia i candidati sono oltre 2.600 e c’è grande attesa, anche se i promossi non saranno in servizio prima del 2019, perché nella regione ci sono quasi trecento istituti in attesa di un dirigente. L’ufficio scolastico mentre predispone il piano per la prova d’esame chiude il bilancio sul numero di scuole che saranno assegnate a un «reggente». In Lombardia sono 294 gli istituti scoperti, dopo pensionamenti e trasferimenti. «Le operazioni di “mobilità” sono appena concluse: in 16 lasciano le scuole lombarde e gli arrivi da altre regioni sono soltanto 7», spiegano negli uffici di via Polesine. Il punto su Milano lo fa il provveditore Yuri Coppi: «Abbiamo più di una scuola su quattro senza preside: nella provincia sono 95 istituti che saranno guidati da reggenti, 26 soltanto a Milano».
Oltre i numeri, le storie. In alcune scuole l’avvicendamento arriva dopo tensioni e scontri con i presidi. È il caso del liceo Donatelli-Pascal, dove un gruppo di insegnanti ha contestato la dirigente Carmela De Vita, che adesso ha ricevuto il via libera al trasferimento, destinazione Lazio. E lascia Milano anche Maria Rosaria D’Alfonso, lei preside all’istituto comprensivo Candia e prima ancora alle scuole del Trotter, dove i genitori cotro la dirigente avevano organizzato anche una manifestazione di protesta. Altra sostituzione, ma in un clima diverso, sarà al liceo classico Tito Livio: la titolare, Amanda Ferrario si sposta a Roma, il suo nuovo incarico è al Miur con il ministro Marco Bussetti, già provveditore a Milano. E poiché Ferrario quest’anno è stata anche reggente alla media musicale di via Vivaio, ecco un altro istituto senza guida. Mentre all’istituto Borsi è stata accolta la richiesta di della preside Milena Ancora, pensione rinviata di un anno, come avevano chiesto le famiglie anche con una petizione.
Intanto il via al concorso dei presidi. A Milano sono state allestite aule con postazioni per il test in più di venti istituti, dal Berchet al Parini, dal Feltrinelli al Giorgi. Con i presidi che per organizzare il secondo esame della stagione hanno arruolato altri docenti. Al liceo Cremona la dirigente Bruna Baggio spiega che l’istituto sarà sede d’esame per cinquanta candidati: «Saranno impegnati ancora otto professori e tecnici per l’assistenza in aula. Quest’anno procedura nuova poi, correzione automatica e risultati da esporre subito fuori dalle aule».
Per gli aspiranti presidi test con cento domande in cento minuti. E come per i liceali alla maturità sono arrivate dall’ufficio scolastico le raccomandazioni per i prof-candidati: «Vietato portare in aula cellulari, smartphone, pendrive, manuali o appunti».