Contro l’illegalità
IN VIA GOLA UN MURALE D’ARTISTA
La cancellazione del murale che irride alla polizia in divisa anti-sgombero in via Gola ristabilisce un principio: i cittadini di Milano non devono difendersi dalla polizia, ma chiedono alla polizia di essere difesi dai ladri, dai criminali, dagli scippatori, dai borseggiatori, da chi li danneggia con truffe e raggiri. Questa, fino a prova contraria, è la norma e anche se viviamo con le regole in ordine sparso, non ci sentiamo di far finta di niente davanti a una scritta e a un dipinto che dice: «Difendiamoci dalla polizia».
La libertà di dissenso non si misura con il gratuito e pubblico linciaggio di chi ha il compito di far rispettare l’ordine e la legalità, abbiamo scritto lunedì sul Corriere denunciando il tazebao. Se la polizia sbaglia, come nel caso della macelleria messicana alla caserma Diaz di Bolzaneto, ci sono le inchieste e c’è la magistratura. I cittadini onesti di via Gola non hanno nulla da temere dalla polizia, la stessa che l’altro ieri ha fatto irruzione nei box trasformati in alloggi abusivi a Niguarda e colpito il racket delle occupazioni.
In attesa che qualcuno scriva anche «grazie», ogni tanto, in via Gola resta un muro ripulito ma un po' desolato da far rivivere con l’arte e la fantasia. Non serve a nessuno la sfida giocata sui muri, soprattutto quando si spruzza vernice per sporcare inutilmente i palazzi o per incattivire i rapporti. Può servire invece un po’ di creatività per rendere quello spazio di via Gola il segno di un patto e di un’alleanza da dipingere di nuovo: contro l’illegalità.