Ticino, morto per salvare figlia e nipote
La tragedia a Turbigo: si tuffa nel tentativo di soccorrerle, trascinato dalla corrente
Una giornata di svago sul Ticino, a Turbigo, è finita in tragedia per un gruppo di amici, di nazionalità filippina. Edwin Perez, 49 anni, che viveva a Milano e faceva il parcheggiatore, è morto annegato nel tentativo di soccorrere sua figlia quattordicenne e la nipote di 9 anni, che avevano deciso di fare il bagno nel fiume ma poi avevano iniziato a chiedere aiuto temendo di essere trascinate dalla corrente.
Una giornata di relax spezzata da una tragedia. La comunità di filippini si era riunita sulle sponde del Ticino, a Turbigo. In acqua, a rinfrescarsi, due bambine di quattordici e nove anni. Hanno iniziato ad annaspare. Poi le urla. Aiuto. Le scene che seguono si sono svolte in pochissimi istanti. Un uomo di 49 anni si è tuffato per salvare la figlia e la nipote dall’annegamento, ma è stato trascinato via dalla corrente ed è morto inabissandosi nel fiume. Solo l’intervento di altri uomini, in particolare di uno zio, ha impedito che la tragedia assumesse contorni ancora più gravi, riuscendo a riportare a riva, sane e salve, le due bambine.
Turbigo, poco prima delle 13 di ieri, la spiaggetta bagnata dal fiume, lungo via Novara. Una trappola. La comunità filippina, una quindicina di persone tra adulti e bambini, alcuni dei quali molto piccoli, si trovavano sul litorale sotto il ponte di ferro, che collega la sponda lombarda a quella piemontese. L’afa era insopportabile e, a un tratto, la quattordicenne e la sua cuginetta di nove anni, hanno deciso di fare un bagno. Sia pure sotto il controllo attento di genitori e amici le due ragazzine hanno cominciato a bagnarsi le gambe, poi hanno fatto qualche metro in avanti, entrando nel fiume e provando a fare qualche bracciata. Qui, il dramma. Perché il Ticino, in quel punto, è pieno di correnti e mulinelli che spesso non si notano dalla superficie. Le due ragazzine si sono trovate senza punti d’appoggio e temendo di essere trascinate via dalla corrente o, peggio, di essere risucchiate verso il fondo, hanno cominciato a gridare.
Proprio in questa fase è intervenuto il 49enne, padre della ragazza di 14 anni e zio della bimba di nove: si è gettato in acqua cercando di afferrare le due giovani ma, all’improvviso, ha perso il controllo, probabilmente a causa di un mulinello e d’un tratto si è inabissato, senza riuscire più a risalire in superficie. Le ragazzine sono state salvate qualche secondo dopo, grazie all’intervento di altri uomini del gruppo, tra cui un parente dell’uomo annegato, che è riuscito a entrare nel Ticino, ad afferrare le due ragazzine e a riportarle a riva senza conseguenze.
A quel punto, però, il gruppo di filippini, provenienti da Busto Arsizio e Milano, si è accorto che il loro amico e congiunto non era più risalito e ha lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti, oltre ai carabinieri della compagnia di Legnano, alla Croce Rossa e ai vigili del fuoco di Milano e Inveruno, anche i sommozzatori, che in poco tempo hanno recuperato il corpo, ormai senza vita, del filippino, che si chiamava Edwin Perez, viveva a Milano e faceva il parcheggiatore. «Sono molto dispiaciuto per la tragedia — ha commentato il sindaco di Turbigo, Christian Garavaglia — ma devo ricordare che il fiume è pieno di insidie. Per questo abbiamo posizionato sulle sponde cartelli in molte lingue, dove si spiega che fare il bagno è vietato».