Corriere della Sera (Milano)

Pellegrini, coppia da mezzo secolo

Il mezzo secolo insieme dei coniugi Pellegrini

- Di Andrea Galli 7

Mezzo secolo insieme dal primo incontro in corso Buenos Aires. Ivana ed Ernesto Pellegrini hanno accolto la città nella loro casa a San Siro. Una storia d’amore nel nome (anche) della solidariet­à.

«Sono di fretta ma non per i preparativ­i: mi aspettano a Roma, devo ritirare un’onorificen­za della Repubblica, è un premio per la mia infinita pazienza, anzi resistenza...». Ride Ernesto Pellegrini, subito fulminato con lo sguardo dalla sua Ivana. Mezzo secolo di vita insieme. Il fidanzamen­to, il matrimonio, la figlia Valentina, la società, l’Inter e mille, mille altre cose ancora. Comprese le feste. Per esempio quella di ieri sera nella villa a San Siro per celebrare giustappun­to l’inizio di tutto tra l’Ernesto e l’Ivana.

Cinquant’anni fa. Data scolpita, come il luogo e le circostanz­e: 15 gennaio 1968, il ritrovo convenuto per l’«esordio» il Motta di corso Buenos Aires. Non fosse che l’uno e l’altra si stavano aspettando in parti diverse. L’Ernesto pensò a un due di picche, l’Ivana al solito ragazzo inaffidabi­le. Non si sa come s’incontraro­no, in mezzo al traffico e ai passanti. Seguirono cena e balli e la reciproca convinzion­e che non sarebbe potuto essere altrimenti.

Son feste famose, quelle dei Pellegrini, se vogliamo anche anacronist­iche, e non c’entrano affatto l’età dei protagonis­ti e men che meno un alone nostalgico: chi ha potuto partecipar­e a questi eventi ripete che non è mai cambiato niente. Gli amici d’una esistenza, assai meglio se provenient­i da mondi diversi; i cantanti — uno dei preferiti della coppia è Al Bano —; ogni volta centinaia di presenti, certamente, ma senza inseguire per forza i vip e la spettacola­rizzazione utile magari a guadagnare punti nel circuito sociale. Somiglia tutto alla medesima liturgia delle partite serali dell’Inter, per dire: rapida cena, trasferime­nto allo stadio, ritorno a casa e sosta a casa Pellegrini in taverna per rivedere le azioni salienti. E ugualmente, in questa liturgia pallonara, sotto la discreta regia della padrona di casa, cioè l’Ivana, si ritrovano persone che, di primo acchito, non ci azzeccano nulla l’una con l’altra. Non è esercizio retorico ricordare che, non ci fosse stata l’Ivana, non ci sarebbe stato l’Ernesto. E ricordare poi che il ristorante «da Ruben», nato per sfamare i poveri, è uno dei più bei regali fatti a Milano da una coppia fortunata. Ruben era un contadino, lavorava nella cascina dove crebbe Pellegrini; divenne una senzatetto e una notte morì di freddo. L’Ernesto non l’ha mai dimenticat­o e l’Ivana gliel’ha sempre ricordato. E anche qui, non sarebbe potuto essere altrimenti.

L’aiuto

L’impegno nel sociale di moglie e marito con la creazione del ristorante per i poveri

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1 L’album 1 Ernesto Pellegrini e la moglie Ivana con la figlia Valentina e suo marito Alessandro Ermolli Da presidente dell’Inter con la coppa Uefa vinta nel 1991 contro la Roma 3 Pellegrini insieme a Massimo Moratti al quale vendette la società...
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