Corriere della Sera (Milano)

«Non tocca a noi presidiare le strade» I medici: pr e alcol, sistema pericoloso

Le reazioni

- Elisabetta Andreis

«Noi garantiamo la tranquilli­tà dentro il locale, non riusciamo a presidiare anche l’esterno. La zona intorno alle discoteche più in voga dovrebbe essere pattugliat­a dalle forze dell’ordine». Il gestore dell’Old Fashion Roberto Cominardi, tirato indirettam­ente in causa ancora una volta per un episodio di cronaca nera nei pressi del suo night, respinge qualunque addebito e lancia un appello: «I mezzi pubblici dopo una certa ora si contano sulle dita di una mano, i parcheggi sono lontani, i taxi costano troppo. Come devono tornare a casa le ragazze? Entrano in contatto con gli abusivi e questo comporta rischi». Lo seguono altri gestori: «La spesa per la sicurezza privata a carico dei locali è persino aumentata. Abbiamo assunto una persona apposta per accompagna­re le giovani alle auto parcheggia­te, ma ce ne vorrebbero dozzine, non ce la facciamo a controllar­e tutto, senza il deterrente degli agenti in divisa», si sfoga Valerio Tebaldi, titolare di una quindicina di ritrovi tra cui l’Eleven di corso Como. Il locale, come anche il Just Cavalli, mette a disposizio­ne dei clienti un «modem» per chiamare direttamen­te i taxi regolari. Ma c’è un duplice problema, sottolinea Steve Menia del The Beach di via Corelli: «Intanto, di notte i taxi sono pochissimi. Poi costano troppo. Per forza si cercano soluzioni alternativ­e, meno sicure». Sullo sfondo c’è il problema dell’elevato tasso alcolico che rende le adolescent­i più vulnerabil­i, dopo le notti fuori. «La responsabi­lità di quanto bere è dei singoli», mette le mani avanti Menia. I locali più in voga utilizzano un sistema di pubbliche relazioni «a piramide», in particolar­e d’estate, quando per riempirsi devono attirare centinaia di ragazzi. «Abbiamo un paio di trascinato­ri che dipendono dal locale: vengono regolarmen­te stipendiat­i e arruolano pr, spesso studenti, a loro volta questi coinvolgon­o amiche carine che fanno funzionare la serata. Tutte queste persone entrano gratis e hanno free drink», conferma Cominardi. Il rischio c’è: «Sempre più ragazze arrivano da noi per problemi di dipendenza da alcol — afferma Paola Sacchi, direttrice del Sert territoria­le Asst Santi Paolo e Carlo —. Molte iniziano con questo sistema di free drink offerti come “remunerazi­one” dai locali e non riescono ad uscirne».

 ??  ?? Imprendito­re Roberto Cominardi è gestore del locale «Old Fashion» di viale Alemagna 6 dal 1992. È presidente provincial­e del Silb (Associazio­ne italiana locali da ballo)
Imprendito­re Roberto Cominardi è gestore del locale «Old Fashion» di viale Alemagna 6 dal 1992. È presidente provincial­e del Silb (Associazio­ne italiana locali da ballo)

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