Corriere della Sera (Milano)

SE LA CASA-MUSEO È UN INVESTIMEN­TO

- Di Franco Morganti

Il caso Boschi-Di Stefano e l’idea del Comune di mettere all’asta il terzo piano del palazzo di via Jan 15, che ospita già al secondo la casa-museo, mi ha fatto venire il mente l’ormai famoso detto «con la cultura non si mangia ». Ma è vero? Facciamo conti. Se il Comune vende si può pensare che la base d’asta di 900 mila euro porti a una vendita del 30% superiore, sfiorando la cifra di 1,2 milioni. Se il Comune invece mantiene la proprietà ampliando il museo con molte opere che giacciono nei magazzini di Palazzo Reale, può ricavare un biglietto da 7 euro, che applicato ai 200 mila probabili visitatori annui (sono già 150 mila ma il pagamento di un biglietto è stato rinviato) fanno un introito di 1,4 milioni con un incremento di spese irrisorio, tenuto conto che all’accoglienz­a potrebbero pensare i volontari del Touring Club, come fanno già ora. Qual investimen­to può rendere altrettant­o? Talvolta abbiamo in casa una miniera che non sappiamo sfruttare. Una maturanda del liceo scientific­o di Trento, Chiara Andreottol­a, ha presentato alla maturità una tesina dal titolo «Dal determinis­mo genetico all’editing del genoma». Credo che neanche Edoardo Boncinelli, alla sua età, avrebbe scritto una cosa del genere. Direte: avrà preso la lode. Neanche per idea . L’esaminator­e le ha negato i pieni voti perché nel tema di italiano aveva usato concetti della tesina, quindi un Boncinelli bravo ma pigro. È come la collezione Boschi Di Stefano: meglio lasciarla nei magazzini.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy