Corriere della Sera (Milano)

Cucina e musei Giacomo cresce e guarda anche alla Versilia

- Isidoro Trovato

Un quartiere e una passione per i musei. Diventa sempre più forte il legame tra il gruppo Bulleri e la città di Milano: la ristorazio­ne come vocazione familiare iniziata con Giacomo Bulleri (93 anni e già insignito con l’Ambrogino d’oro) quando, nel dopoguerra, si è trasferito all’ombra della Madonnina per fare il cuoco. La via Sottocorno, zona Cinque Giornate, è il quartier generale, grazie a cinque locali che coprono ogni area della ristorazio­ne. I musei sono l’altra passione del gruppo che è presente con un ristorante al museo di Palazzo Reale e a quello del Novecento (con «Giacomo all’Arengario»). «Fino a qualche anno eravamo presenti al Mudec — ricorda Marco Monti, amministra­tore delegato del gruppo Giacomo ristorazio­ne — ma poi, purtroppo, abbiamo dovuto abbandonar­e perché non avevamo il pieno controllo della gestione». Dopo essere arrivati a sette ristoranti, tutti a Milano, è arrivato il momento di guardare anche fuori dalle mura meneghine: «In Versilia abbiamo acquistato uno spazio in cui realizzare il Giacomo di Pietrasant­a — annuncia Monti — tornare in Toscana era un po’ un dovere, un ritorno alle origini visto che tutti, da Giocomo a tutta la famiglia, veniamo da quella regione. Marina di Pietrasant­a ci è sembrata la location perfetta perché siamo riusciti a ricreare lo stile sobrio e curato che è stato uno dei segreti del nostro successo». Un mix che negli anni ha fatto dei ristoranti «Giacomo» una tappa meneghina per politici e vip di passaggio: da Mick Jagger a Maria Callas e poi Vladimir Putin, il tedesco Helmut Kohl, lo spagnolo Josè Luis Zapatero e infine Michelle Obama, moglie dell’ex presidente Usa Barack, con le due figlie, Malia e Sasha. «Milano resta il nostro posto — aggiunge ancora Monti — è la città che ci ha visti crescere e che oggi è in grado di offrire un pubblico cosmopolit­a e selettivo. Fare ristorazio­ne a Milano è una sfida avvincente, avere successo in mezzo a una concorrenz­a così vasta e attrezzata rimane il nostro miglior vanto. Riuscirci a Milano è fonte di maggiore orgoglio».

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Il fondatore Giacomo Bulleri

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