Referendum di condominio su due famiglie di profughi
Un «referendum» di condominio per decidere se accogliere o meno sei migranti. Il prefetto di Monza, Giovanna Vilasi, ha lasciato ai residenti della palazzina di via Verdi 19 a Briosco (MB), la facoltà di decidere se aprire o no le porte a due famiglie di profughi: due papà e due mamme, ognuna con un figlio piccolo. Le tredici famiglie che vivono nello stabile si riuniranno in assemblea condominiale. Poi, entro venerdì, comunicheranno il verdetto tramite il loro legale. E se tra i residenti prevarrà il no, il prefetto potrebbe fare un passo indietro. È un caso senza precedenti l’arrivo di un gruppo di migranti nella piccola Briosco: un paesino di poco più di seimila abitanti di cui si è occupato personalmente il ministro degli Interni, Matteo Salvini. Tutto è cominciato quando la cooperativa Sociosfera di Seregno ha deciso di trasferire 14 migranti tra i 20 e i 30 anni da Correzzana a Briosco. Il provvedimento ha suscitato l’ostilità dei padroni di casa. Sui cancelli sono spuntati striscioni inneggianti a Salvini: «Nessuno ci ha
Caso nazionale Dopo il no a ospitare 14 migranti il palazzo ha avuto il supporto di Matteo Salvini
informati — protesta Gilberto Lisi, uno dei residenti — e non sappiamo chi sono». Il ministro degli Interni ha incaricato i consiglieri regionali Andrea Monti e Alessandro Corbetta di trovare una soluzione. «Non è possibile — spiega Corbetta — che dei profughi vengano piazzati in un condominio senza interpellare chi ci abita». Il sindaco, Anna Casati, e il suo vice Andrea Folco, hanno chiesto un incontro con il prefetto: «L’arrivo di 14 uomini in un condominio di 22 persone — dice Folco — poteva sembrare eccessivo: così abbiamo chiesto che siano inviate due famiglie con figli piccoli». Ma nemmeno questa proposta ha ricevuto il placet dei condomini: «Il nostro stabile non è idoneo», sostiene Cinzia Lorenzini. Monti ha chiesto che i diritti dei residenti siano rispettati e parla di svolta epocale: «Mai prima d’ora era stata data la possibilità ai condomini di scegliere se accogliere o meno i richiedenti asilo nel proprio palazzo. Con i governi precedenti l’arrivo dei migranti veniva imposto senza che i cittadini potessero fare nulla. Ora i residenti sono padroni a casa propria».