«I più esposti sono gli over 65 Ma il contagio non è diretto»
(Legionella pneumophila) Tutti gli aggiornamenti in tempo reale anche sul sito Internet del «Corriere»
DSpecialista ue 94enni morti, altri 14 ricoverati e un dimesso. Il bilancio dei malati a Bresso si fa critico. Oscar Di Marino, esperto di legionella, spiega cosa sta mettendo a rischio la salute dei cittadini.
Cos’è la legionella?
«Si tratta di un batterio che vive in ambienti acquatici a una temperatura compresa tra i 25 e i 45 gradi. Solitamente si registrano più casi nei periodi caldi».
Come si trasmette?
«Il batterio si diffonde nell’acqua nebulizzata o attraverso gli aerosol e raggiunge gli alveoli polmonari. Ma non si trasmette da persona a persona o bevendo acqua che lo contiene».
Chi sono i soggetti a rischio?
«Le persone che hanno basse difese immunitarie, come i malati cronici e gli anziani. Non a caso le due vittime sono entrambe ultranovantenni».
Da cosa si riconosce un’infezione del batterio di legionella?
«Ci sono due forme di infezione. La prima è più leggera e viene definita febbre di Pontiac. Il paziente ha temperatura alta per tre o quattro giorni e poi guarisce. La malattia del legionario invece è la forma più aggressiva, con complicanze polmonari ed è solitamente causata da legionella Sp1».
Sono in corso le analisi dell’Ats di Milano per individuare la specie che ha colpito Bresso. A cosa servirà?
«Identificare il tipo di legionella aiuta a capire se la fonte è la stessa per tutti i pazienti. Per i risultati servono 10/15 giorni».
Da dove potrebbe arrivare?
«Al momento non ci sono certezze. Visto il numero così importante di malati tra le ipotesi da considerare ci sono la contaminazione delle torri evaporative o della rete idrica».