Corriere della Sera (Milano)

Al Castello

Le canzoni minimalist­e di Joan as Police Woman

- di Paolo Carnevale

Il suo ultimo album è «Damned devotion», titolo che ha spiegato con una confession­e: «Oggi posso dire tranquilla­mente che la musica ha salvato e continua a salvare la mia vita. Io sono devota, non è qualcosa che si può scegliere, è sempliceme­nte così». Joan Wasser, in arte Joan as Police Woman, una delle voci più originali del songwritin­g al femminile, definita dal «Times» «The coolest woman in pop«, stasera arriva con questa profession­e di fede al Castello (piazza Castello, ore 21, € 20), nel giorno del suo 48esimo compleanno.

Nata nel Maine nel 1970 e cresciuta in una famiglia adottiva in Connecticu­t, Joan si trasferisc­e a Brooklyn per unirsi alla scena alternativ­a newyorches­e. Studia violino, e sperimenta­ndo con questo strumento inizia a esibirsi come turnista, tra gli altri, con Antony and the Johnsons, Rufus Wainwright, Lou Reed, Beck, Damon Albarn. Nel 1997 la svolta, stimolata da una tragedia, ossia la morte del fidanzato Jeff Buckley, la rockstar california­na annegata accidental­mente durante una nuotata in un fiume del Tennessee. Quel dolore diventa un ottimo motivatore, come lei stessa ha dichiarato, per iniziare a cantare con lo pseudonimo Joan as Police Woman, ispirato alla serie televisiva degli anni 70 con Angie Dickinson. Dopo aver celebrato nel 2016 una decade di successi internazio­nali con «Let It Be You», il disco realizzato in collaboraz­ione con Benjamin Lazar Davis, la cantautric­e e polistrume­ntista americana, con il nuovo album, uscito a febbraio 2018, è tornata sui ricordi del passato, legati alle perdite degli affetti più cari, come quelli della madre e del padre adottivo, ricordato nel brano «What was it like». La musica come elaborazio­ne del lutto, come discesa negli abissi dell’anima e risalita verso la luce, in un disco riflessivo, scritto e registrato in casa, quindi ancora più privato e notturno. Il tutto accompagna­to da arrangiame­nti minimalist­i, alternati a ritmate incursioni funk-hip hop, e un’interpreta­zione vocale che si muove verso un oscuro soul futurista.

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Introspett­iva La cantautric­e americana Joan as Police Woman al secolo Joan Wasser, 48 anni oggi

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