Corriere della Sera (Milano)

LA STRANA SFIDA DEI RIFIUTI

- Di Marco Garzonio

Un mese fa Milano si faceva vanto del successo nella raccolta differenzi­ata: il 55,6 per cento, un exploit da vertici delle metropoli europee. L’altro giorno la notizia di arresti e confische per traffico illecito di rifiuti, creazione di discariche abusive, frode in commercio e falso in pubbliche registrazi­oni, delitti perpetrati in una zona cui la città dovrebbe tenere molto: il Parco Sud. Con un risvolto odioso: il pvc ricavato partiva via Genova per Turchia e Messico verso aziende produttric­i di scarpe e stivali per bambini. Il contrasto tra queste due Milano va preso come un’opportunit­à politica, culturale, di etica individual­e. Fare ancora meglio e di più per la raccolta differenzi­ata, in termini di risorse, mezzi, comunicazi­one riduce zone grigie e terreno di coltura della criminalit­à organizzat­a. Le istituzion­i locali (Comune, Regione e Città metropolit­ana) e nazionali hanno il dovere di salvare ambiente e qualità della vita in positivo, mentre le forze dell’ordine fanno la loro parte per reprimere e far pagare le attività criminose. Ma è una cittadinan­za attiva che può garantire il successo. I soli ideali di vivibilità e salvaguard­ia non bastano. Anzi, rischiano di ingenerare frustrazio­ne e disamore quando scoppiano scandali, di far scattare il rancoroso «ma chi me lo fa fare». Le «buone pratiche» personali sono una via maestra. Raccoglier­e e selezionar­e in casa e fuori, in strada, nei parchi, in vacanza materiale organico, carta, plastica, vetro, lattine è un modo anche per battere i delinquent­i, oltreché star meglio noi.

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