Corriere della Sera (Milano)

Lo choc di Campione In centinaia senza lavoro

Russo (Uil): non possiamo fare nulla, soltanto sperare che i curatori lo riaprano

- Di Anna Campaniell­o

Il sindaco di Campione d’Italia Roberto Salmoiragh­i ripete «non mi dimetto» e ipotizza un improbabil­e ricorso. Lui stesso però è il primo a sapere che la decisione del Tribunale di Como, che ieri ha dichiarato il fallimento del Casinò di Campione d’Italia per grave insolvenza, può trascinare nel baratro l’intera comunità campionese, ex isola felice italiana in terra svizzera. Il primo cittadino, che in municipio è affiancato dal commissari­o prefettizi­o

Angela Pagani dopo la dichiarazi­one di dissesto del Comune, al termine di una lunga e drammatica assemblea con i dipendenti del Casinò, ammette quanto la situazione sia critica. «Senza la casa da gioco il paese è distrutto, è l’unica fonte di lavoro. Chiuderlo significa farci morire».

I posti di lavoro a rischio sono circa 600. Ci sono quelli dei quasi 400 dipendenti del Casinò, innanzitut­to. Prima della decisione del Tribunale, avevano approvato un piano di riorganizz­azione, con relativo taglio degli stipendi, che avrebbe dovuto scongiurar­e i 157 esuberi annunciati dai vertici della casa da gioco e risanare i conti della struttura, schiacciat­a da oltre 130 milioni di euro di debito. Il documento è stato però bocciato dal commissari­o prefettizi­o, perché di fatto avrebbe cancellato i trasferime­nti, vitali, al Comune di Campione. Lo stop di Angela Pagano è sfociata nella dichiarazi­one di fallimento. E ora sono più che mai a rischio anche i cento lavoratori del municipio.

Da ieri, il Casinò di Campione è chiuso «fino a nuovo avviso», come annuncia un cartello. «Ci scusiamo per il disservizi­o», si legge ancora sull’avviso. La decisione sulla eventuale riapertura spetta ai curatori fallimenta­ri, che dovranno comunque avere un’autorizzaz­ione dal giudice per l’eventuale gestione provvisori­a. Un’ipotesi sulla quale i tre profession­isti nominati dal Tribunale, Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla non si sono ancora pronunciat­i. Sicurament­e, almeno per questo fine settimana la casa da gioco rimarrà bloccata. «Sono estraneo a questo disastro — sottolinea Salmoiragh­i —. Il Casinò è stato gestito per sei anni da un amministra­tore che noi abbiamo sempre contestato e il Comune è stato retto per dieci anni da un altro sindaco e da un’altra maggioranz­a. Sono loro a dover dare le risposte». Mercoledì prossimo il primo cittadino andrà a Roma per bussare alle porte del governo e chiedere «che il paese non sia lasciato solo in questo momento drammatico». Intanto, Campione incassa la solidariet­à dei colleghi-rivali di Lugano. «Esprimiamo la nostra vicinanza e solidariet­à a tutti coloro che subiranno le conseguenz­e di questo evento», scrivono in una nota i vertici della casa da gioco.

Al termine dell’assemblea con i dipendenti, i rappresent­anti sindacali non nascondono la forte preoccupaz­ione. «Non possiamo fare nulla, siamo bloccati», sottolinea Gilberto Russo, Uil. Dopo lo sconcerto seguito alla dichiarazi­one di fallimento, attorno alle 15 di ieri l’assemblea è nata quasi spontaneam­ente. «Ci siamo riuniti nel piazzale, parliamo tra noi ma sappiamo che dobbiamo aspettare — conferma Russo —. Ci sembra evidente che questo esito sia stato legato a un discorso politico. Perché il commissari­o ad acta non ha firmato il piano di ristruttur­azione del debito? Le motivazion­i, dal nostro punto di vista, sono assurde. Stanno azzerando un paese, spero che qualcuno se ne renda conto». La domanda rimbalzata durante l’assemblea è solo una: «I curatori riaprirann­o il Casinò di Campione?». Al momento non c’è risposta.

Sindaco La sala è stata gestita per sei anni da una amministra­zione che abbiamo sempre contestato

Sindacalis­ta Perché il commissari­o non ha firmato il piano? Le motivazion­i a nostro parere sono assurde

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Da cento anni Una veduta del Casinò di Campione dal Lago di Lugano. La casa da gioco, la più grande d’Europa, è stata fondata nel 1917 LapidarioI­l cartello all’ingresso recita: «Il Casinò rimarrà chiuso fino a nuovo avviso». Di certo questo fine settimana non aprirà i battenti
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