Mercato nero di permessi per la sosta Vigile in carcere
La sentenza
In carcere era già andato, per qualche mese, dopo che i carabinieri l’avevano arrestato come gestore occulto di un centro massaggi dove le ragazze si prostituivano, in via Dante a Monza. All’epoca, estate 2016, era già stato sospeso dal suo ruolo (istruttore) nella Polizia locale di Milano. Non aveva invece mai fatto un giorno in galera per l’inchiesta che aveva svelato un giro di corruzione sui pass per la sosta del Comune di Milano. Da un paio di giorni Nicola Domenico Colicchio, 58 anni, sta scontando una condanna a 6 anni e 5 mesi per corruzione, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. Era lui a capo del mercato clandestino di permessi comunali creato all’interno del comando dei vigili di via Settala. Di fatto in quegli anni, prima del 2010, un numero non precisato (ma assai elevato) di commercianti, imprenditori e semplici cittadini s’era rivolto al mercato nero dei pass gestito da alcuni agenti. Il sistema era emerso nel corso di un’indagine coordinata dal pm Grazia Colacicco e riguardava (nel ruolo di clienti) persone che gravitavano soprattutto nelle zone di Porta Venezia e corso Buenos Aires, e che grazie al passa parola erano venute a sapere del canale parallelo per ottenere pass per la sosta senza averne diritto. Durante le perquisizioni, a casa di un vigile erano stati trovati 98 pass in bianco e una macchina per plastificare i permessi, accanto a 128 pass già pronti per essere consegnati. Una trentina di permessi era finita in mano a circa venti acquirenti che poi sono stati condannati per corruzione. Circa 30 indagati avevano patteggiato la pena nell’udienza preliminare all’inizio del 2013. Colicchio invece ha provato a difendersi fino alla Cassazione e alla fine, quando la condanna è diventata definitiva, è stato arrestato dai carabinieri della «Catturandi» del Nucleo investigativo. Era nel posto in cui ha sempre vissuto, Cologno Monzese: aveva soltanto abbandonato la sua vecchia casa e viveva dalla madre. Ora potrà essere «licenziato» dal Comune.