La rete di cooperative che sfruttava i lavoratori Arrestati 12 «caporali»
Stradella
Più di 400 lavoratori sfruttati da una rete di cooperative nell’area logistica di Stradella. A gestire turni massacranti senza riposi né ferie c’erano 12 «caporali» arrestati dalla Guardia di Finanza di Pavia venerdì mattina: dovranno rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro. Oltre agli arresti il gip ha disposto il sequestro di beni mobili ed immobili per 14 milioni di euro: le 40 coop smascherate hanno evaso 5,8 milioni di euro di tasse, e non hanno versato oltre 9 milioni di euro di contributi ai lavoratori. Le indagini delle Fiamme Gialle erano partite nell’aprile 2017, a seguito delle denunce di alcuni dipendenti: «I turni duravano fino a 12 ore, e se non eri disponibile a fare straordinari minacciavano di licenziarti». La necessità di arrivare a fine mese e di mantenere famiglie e figli, aveva costretto molti di loro a firmare quel contratto da fame. «Se ti sta bene è così, altrimenti quella è la porta», gli sfruttatori tagliavano corto.
I dipendenti, reclutati da una società interinale rumena, erano classificati con gli emoticons; nei pc dei capi c’erano liste con nomi e cognomi, e giudizi sulla loro condotta: chi non faceva storie, e accettava di lavorare senza ferie e giorni di riposo, si meritava uno smile; chi reclamava per lo stipendio troppo basso e timbrava il cartellino allo scadere delle 8 ore giornaliere, il pollice verso.