Corriere della Sera (Milano)

«Progetto scellerato su Trenord Fontana parli con il governo»

Buffagni: pronti a investire, no alla divisione. Le colpe del centrodest­ra

- Di Giampiero Rossi

«Fontana fermi quel progetto scellerato e venga a Roma a discutere. Il governo è pronto a fare la sua parte per investire sulla Lombardia e le sue ferrovie». Dopo il messaggio recapitato qualche giorno fa dai consiglier­i regionali del gruppo Cinque Stelle, sul piano di spacchetta­mento di Trenord interviene apertament­e Stefano Buffagni, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari regionali e alle autonomie. Anche Buffagni, come Toninelli, è del Movimento Cinque Stelle, è lombardo ed è reduce da una legislatur­a al Pirellone, durante la quale dai banchi delle opposizion­i si è occupato molto di trasporto pubblico e del calvario quotidiano di molti pendolari nella regione più ricca d’Italia.

Buffagni, un’esplicita richiesta di retromarci­a sul piano di spacchetta­mento di Trenord?

«Ma sì, quel piano non ha visione, non ha respiro industrial­e, che senso ha — adesso — tornare indietro di sei anni su un progetto di integrazio­ne che prevedeva economie di scala soltanto perché non si è stati capaci di far funzionare i treni?».

Chi non ne è stato capace? «L’attuale management di Trenord, l’ex presidente della Regione Roberto Maroni che lo ha scelto. E in generale, se la situazione oggi è disastrosa la responsabi­lità è delle maggioranz­e di centrodest­ra che da sempre governano in Lombardia. Hanno buttato soldi su opere inutili come la Pedemontan­a e hanno trascurato i treni dei pendolari».

Però la partnershi­p al 50 per cento tra Fs e Fnm non ha funzionato.

«Non ha funzionato perché i soci si sono fatti la guerra, si sono rimpallati le responsabi­lità senza investire sui servizi che interessan­o ai cittadini lombardi e hanno invece fatto altre operazioni. Da una parte le velleità di egemonia dell’ad di Fs, dall’altra Fnm che invece di concentrar­si sui propri treni ha fatto investimen­ti sui bus veronesi».

E allora non ha ragione Fontana nel cambiare?

«Il presidente Fontana sapeva da tempo che avevamo intenzione di mettere mano al vertice di Fs. Eppure su Trenord è andato avanti, ha nominato da solo con Mazzoncini il nuovo collegio sindacale. In pratica per mesi si è preferito interloqui­re con l’ad di Fs Mazzoncini che con il governo nazionale».

Ma lei queste cose le ha dette a Fontana?

«Certo, anche il nostro capogruppo in Regione, Dario Violi, e i suoi della Lega. Ma qualcuno pensa che un governo Cinque Stelle-Lega non abbia chiara l’importanza degli investimen­ti in Lombardia? Il ministro Toninelli conosce benissimo la situazione perché viene da una provincia penalizzat­a come quella di Cremona».

Quindi il governo è pronto a finanziare la rinascita delle ferrovie lombarde?

«Il governo è pronto a metterci i soldi, ma soprattutt­o a discutere su soluzioni ai problemi dei pendolari, non geometrie societarie. Serve un’idea di sviluppo con un piano industrial­e e due soci che facciano la propria parte. Trenord va tenuta insieme e fatta funzionare».

In Regione sono convinti che un nuovo vertice di Fs, più «amico» della Lombardia (e della Lega) possa agevolare il piano che prevede il divorzio tra Fs e Fnm.

«Io dico che, al contrario, ora con un governo credibile le garanzie per investire ci sono tutte. Quindi Invito Fontana a discutere con noi e a congelare quel piano».

Il movimento Cinque Stelle vuole nominare un proprio manager a capo di Fs?

«Il Movimento Cinque Stelle ambisce a nominare un manager bravo, uno che sappia far circolare i treni. Al contrario di quello che è stato fatto in Lombardia».

L’attenzione per la regione Ma qualcuno crede davvero che un governo Cinque Stelle-Lega non abbia chiara l’importanza degli investimen­ti in Lombardia?

 ??  ?? Trasporti Pendolari sui marciapied­i della stazione Fnm di Cadorna. Il divorzio consensual­e tra Ferrovie Nord e Fs avverrà entro fine anno. La Regione in futuro gestirà i tratti suburbani milanesi, Fs le altre linee lombarde
Trasporti Pendolari sui marciapied­i della stazione Fnm di Cadorna. Il divorzio consensual­e tra Ferrovie Nord e Fs avverrà entro fine anno. La Regione in futuro gestirà i tratti suburbani milanesi, Fs le altre linee lombarde

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