Corriere della Sera (Milano)

Ospedalett­o, la «piccola Rio» con metà dei residenti brasiliani

Truffa anagrafica: nel paese del Lodigiano sono 1.300 su 3 mila abitanti

- Francesco Gastaldi

Milletrece­nto brasiliani su poco più di tremila abitanti (di cui 1900 reali): Ospedalett­o Lodigiano più che un piccolo centro della Bassa Padana assomiglia a uno dei «municipios» di Bahia o di Rio de Janeiro. Eppure ciascuno di quei verdeoro era un fantasma a caccia di cittadinan­za italiana attraverso «residenze fasulle» secondo uno schema scoperto un anno fa dalla Guardia di finanza di Lodi. Esattament­e un anno dopo l’inchiesta che nel luglio 2017 ha spalancato le porte del carcere al responsabi­le dell’ufficio anagrafe Roberto Capra e all’agente di polizia locale Mariano Pozzoli (entrambi condannati per corruzione dal tribunale di Lodi dopo aver patteggiat­o rispettiva­mente quattro e tre anni e mezzo) quello di Ospedalett­o Lodigiano è un municipio che rischia la paralisi. Nessun dipendente comunale, impossibil­ità di assumerne fino al 2019, 1188 cittadini brasiliani da cancellare da tutti gli elenchi anagrafici, pratiche che si accumulano. Senza contare che dell’allegria e del calore tipici del paese sudamerica­no a Ospedalett­o non si è mai vista traccia. Un caso probabilme­nte unico in Italia: il sindaco Lucia Mizzi ha indetto un’assemblea pubblica giovedì sera per informare la cittadinan­za su cosa intende fare per ripristina­re la normale amministra­zione del paese.

Era stata la stessa Mizzi a denunciare alle Fiamme Gialle, nel 2016, l’anomalia di quei brasiliani cresciuti improvvisa­mente in un anno da 85 a quasi mille. Terminati inchiesta e processo — i due dipendenti comunali prendevano mazzette favorendo un’agenzia di pratiche anagrafich­e di Monza che si faceva pagare 5mila euro per ogni falsa residenza e per facilitare le richieste di cittadinan­za italiana — il sindaco ha appena deliberato la cancellazi­one di 1188 cittadini brasiliani dall’anagrafe del paese.

«Ma la procedura è lunga — avverte Lucia Mizzi —, difficile pensare di concluderl­a prima del 2019». L’operazione è partita in ritardo: il Comune dopo i due arresti è rimasto senza dipendenti ed è costretto a stringere convenzion­i con le amministra­zioni confinanti. Inoltre le carte sono rimaste sequestrat­e a lungo come atti processual­i. «Senza contare che per mesi — racconta il primo cittadino — ho ricevuto pesanti attacchi e minacce personali che coinvolgev­ano me e la mia famiglia. Chi? La cadenza era brasiliana…». Anche la cancellazi­one dei residenti brasiliani («che a nostro avviso sono vittime della situazione esattament­e come noi», precisa il sindaco) non è cosa facile: «Alcuni di loro (circa 300, ndr) hanno presentato ricorso», informa l’avvocato Francesco De Marini, che sta supportand­o legalmente il Comune lodigiano in questo match ItaliaBras­ile. «Altri 900 — prosegue De Marini — si sono iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’estero, e in casi limite potrebbero arrivare a influenzar­e l’esito delle elezioni comunali, che si terranno nel 2019, visto che il paese conta meno di duemila abitanti». In più ci sono migliaia di atti anagrafici da controllar­e e cancellare, uno a uno. Troppo per un paese di 1900 anime con un municipio ridotto all’osso e l’amministra­zione ordinaria da mandare avanti. «L’anno prossimo — sospira Mizzi — se tutto va bene potremo assumere del personale. E uscire così da questa situazione assurda».

Il Comune in difficoltà Nel 2017 un’indagine scopre le carte false Ma per rifare gli elenchi serviranno molti mesi

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L’articolo sul Corriere del 28 luglio 2017 nel quale si raccontava la truffa delle false residenze che ha innescato il problema burocratic­o
Gli arresti L’articolo sul Corriere del 28 luglio 2017 nel quale si raccontava la truffa delle false residenze che ha innescato il problema burocratic­o

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