Ospedaletto, la «piccola Rio» con metà dei residenti brasiliani
Truffa anagrafica: nel paese del Lodigiano sono 1.300 su 3 mila abitanti
Milletrecento brasiliani su poco più di tremila abitanti (di cui 1900 reali): Ospedaletto Lodigiano più che un piccolo centro della Bassa Padana assomiglia a uno dei «municipios» di Bahia o di Rio de Janeiro. Eppure ciascuno di quei verdeoro era un fantasma a caccia di cittadinanza italiana attraverso «residenze fasulle» secondo uno schema scoperto un anno fa dalla Guardia di finanza di Lodi. Esattamente un anno dopo l’inchiesta che nel luglio 2017 ha spalancato le porte del carcere al responsabile dell’ufficio anagrafe Roberto Capra e all’agente di polizia locale Mariano Pozzoli (entrambi condannati per corruzione dal tribunale di Lodi dopo aver patteggiato rispettivamente quattro e tre anni e mezzo) quello di Ospedaletto Lodigiano è un municipio che rischia la paralisi. Nessun dipendente comunale, impossibilità di assumerne fino al 2019, 1188 cittadini brasiliani da cancellare da tutti gli elenchi anagrafici, pratiche che si accumulano. Senza contare che dell’allegria e del calore tipici del paese sudamericano a Ospedaletto non si è mai vista traccia. Un caso probabilmente unico in Italia: il sindaco Lucia Mizzi ha indetto un’assemblea pubblica giovedì sera per informare la cittadinanza su cosa intende fare per ripristinare la normale amministrazione del paese.
Era stata la stessa Mizzi a denunciare alle Fiamme Gialle, nel 2016, l’anomalia di quei brasiliani cresciuti improvvisamente in un anno da 85 a quasi mille. Terminati inchiesta e processo — i due dipendenti comunali prendevano mazzette favorendo un’agenzia di pratiche anagrafiche di Monza che si faceva pagare 5mila euro per ogni falsa residenza e per facilitare le richieste di cittadinanza italiana — il sindaco ha appena deliberato la cancellazione di 1188 cittadini brasiliani dall’anagrafe del paese.
«Ma la procedura è lunga — avverte Lucia Mizzi —, difficile pensare di concluderla prima del 2019». L’operazione è partita in ritardo: il Comune dopo i due arresti è rimasto senza dipendenti ed è costretto a stringere convenzioni con le amministrazioni confinanti. Inoltre le carte sono rimaste sequestrate a lungo come atti processuali. «Senza contare che per mesi — racconta il primo cittadino — ho ricevuto pesanti attacchi e minacce personali che coinvolgevano me e la mia famiglia. Chi? La cadenza era brasiliana…». Anche la cancellazione dei residenti brasiliani («che a nostro avviso sono vittime della situazione esattamente come noi», precisa il sindaco) non è cosa facile: «Alcuni di loro (circa 300, ndr) hanno presentato ricorso», informa l’avvocato Francesco De Marini, che sta supportando legalmente il Comune lodigiano in questo match ItaliaBrasile. «Altri 900 — prosegue De Marini — si sono iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’estero, e in casi limite potrebbero arrivare a influenzare l’esito delle elezioni comunali, che si terranno nel 2019, visto che il paese conta meno di duemila abitanti». In più ci sono migliaia di atti anagrafici da controllare e cancellare, uno a uno. Troppo per un paese di 1900 anime con un municipio ridotto all’osso e l’amministrazione ordinaria da mandare avanti. «L’anno prossimo — sospira Mizzi — se tutto va bene potremo assumere del personale. E uscire così da questa situazione assurda».
Il Comune in difficoltà Nel 2017 un’indagine scopre le carte false Ma per rifare gli elenchi serviranno molti mesi