Corriere della Sera (Milano)

Ad di Trenord Piuri in pole al posto di Farisè

Il cda di Fnm

- di Sara Bettoni

Oggi si riunirà il cda di Fnm, holding del Pirellone, per individuar­e il nuovo amministra­tore delegato di Trenord. Tra i nomi fatti finora, il più quotato sembra essere quello di Marco Piuri. Nato a Saronno, 58 anni, il manager in passato ha già lavorato per Ferrovie Nord Milano ed è stato ad di LeNord. Dal 2008 è in Arriva, gruppo europeo di trasporto passeggeri.

Trenord si prepara ad accogliere un nuovo amministra­tore delegato. Oggi pomeriggio il cda di Fnm, holding del Pirellone che al momento si spartisce la proprietà di Trenord con Trenitalia, si riunirà per individuar­e il successore di Cinzia Farisé. In pole c’è Marco Piuri, dato per favorito rispetto agli altri nomi circolati finora, come gli ex di Atm Bruno Rota ed Elio Catania. Laurea in Economia alla Cattolica, 58 anni, nato a Saronno (Va), di appartenen­za ciellina, Piuri nel luglio 2014 è diventato direttore per l’Europa Sud, Centro ed Est di Arriva, gruppo inglese di trasporto passeggeri acquisito dalla tedesca Deutsche Bahn.

La nomina al vertice di Trenord sarebbe un ritorno a casa per il manager. Già nel 1994 era entrato a far parte di Ferrovie Nord Milano giungendo nel 2002 alla carica di direttore generale, per poi passare nel 2006 alla poltrona di ad nell’ormai scomparsa LeNord. Se Piuri arriverà in piazzale Cadorna, dovrà trovare rapide soluzioni ai problemi del trasporto ferroviari­o regionale. Qualche idea in merito l’ha espressa nel 2013, all’interno di un convegno organizzat­o dalla Filt-Cgil. «Quanto mi costa produrre un chilometro. È un tema che riguarda tutti — diceva —. Abbiamo un costo per unità di prodotto che è troppo alto». E ancora: «Credo che tutto il trasporto locale effettuato da Fs non possa essere la soluzione per il sistema.[...]Le tariffe devono essere più alte e ci devono essere delle politiche vere di agevolazio­ne».

Fnm (quindi la Regione) deve affrontare anche il tema del possibile divorzio da Trenitalia. La nomina di Gianfranco Battisti come ad di Fs potrebbe cambiare gli scenari. Il pentastell­ato Stefano Buffagni, sottosegre­tario agli Affari regionali, ribadisce che «il governo è pronto a fare gli investimen­ti necessari» e «scindendo la società non cambierebb­e nulla». Risponde il presidente lombardo Attilio Fontana: «Se mi faranno una proposta che mi consenta di avere la garanzia anche per il futuro di non dover incorrere più in una situazione come quella di oggi, la valuterò con attenzione».

I disagi per i pendolari intanto continuano. Ieri il comitato Gallarate-Milano, tramite il portavoce Raffaele Specchia, ha lamentato l’impiego di treni con poche carrozze sulle linee S5 ed S6, con conseguent­e sovraffoll­amento. Dal Pirellone fanno sapere che la riduzione è dovuta a lavori in corso ai marciapied­i delle stazioni. Per questo Rfi ha chiesto di «accorciare» i convogli fino al 26 agosto.

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