Corriere della Sera (Milano)

«Non ho avuto paura ma aspetto ancora i fondi ministeria­li»

Francesco Raffaelli Ex imprendito­re, 50 anni

- Luca Rinaldi

Pier Francesco Raffaelli aveva 40 anni quando si è presentato negli uffici della squadra mobile di Milano, in via Fatebenefr­atelli, per denunciare il suo usuraio. Lavorava per conto di un colosso delle spedizioni e aveva creato una società che si occupava di consegne urgenti. Era il 2007. All’inizio le cose sono andate bene, fino a che un mancato pagamento ha rischiato di compromett­ere l’azienda. È in quel momento che Raffaelli viene avvicinato dal suo usuraio, Claudio Testa: come lui l’uomo lavora nelle spedizioni e si offre spontaneam­ente per un prestito di 10 mila euro. In meno di tre anni Raffaelli paga 70 mila euro a fronte di un prestito di 17 mila. I soldi però finiscono e l’usuraio passa alle minacce: da lì la denuncia di Raffaelli e le indagini coordinate dal pm Frank Di Maio che porteranno poi alla condanna di Testa. Nel novembre 2013 la Cassazione condanna in via definitiva a 4 anni e 6 mesi per usura ed estorsione aggravata l’usuraio, ma questo inizialmen­te non basta per l’accesso al fondo creato dal Viminale per le vittime di usura e nemmeno per ricevere liquidità dalle banche. Così, per evitare di far fallire la sua impresa (avrebbe bloccato l’accesso ai fondi di solidariet­à), Raffaelli licenzia il personale e vende i mezzi. Comincia c un percorso tortuoso che porta al riconoscim­ento di 10 mila euro dal fondo ad hoc creato dalla Regione e di altri 27 mila destinati a rimborsare i creditori. Questi ultimi dovrebbero arrivare dal Viminale. Dovrebbero. Perché Raffaelli dice: «Mi sono impegnato a rimborsare personalme­nte quella somma. Non ho mai visto gli aiuti ministeria­li. Persa la società, non è stato accordato nemmeno il risarcimen­to danni per l’estorsione: in tre righe su un foglio è stato scritto che di danni non ne ho subiti. Il percorso è stato davvero difficile». Oggi Raffaelli ha 50 anni, lavora come dipendente, ma non più nel settore della logistica «perché lì mi hanno fatto terra bruciata attorno dopo le denunce». La passione per il football americano lo porta sui campi dei Rams Milano come assistente allenatore: «Uno sport dove si rispetta l’avversario ma non si ha paura. Come non ne ho avuta io quando ho denunciato».

 Contributi Ho diritto a 27 mila euro da fondi solidali, denaro mai visto

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