Lo studio legale al Refettorio
Servono il pranzo agli anziani. Lo studio Maisto: come fossero al lavoro
All’ora di pranzo, undici avvocati di uno studio legale del centro si trasformano in camerieri volontari al Refettorio Ambrosiano di piazza Greco. «In agosto i ritmi di lavoro rallentano e quindi possiamo vivere questa esperienza che ci fa crescere».
All’ora di pranzo cambia il mondo. L’atmosfera del grande studio legale di piazza Meda, affacciato su business internazionali, cede il passo a un’altra atmosfera. Si va in periferia, in piazza Greco, per servire il pranzo agli anziani del quartiere ospiti del Refettorio ambrosiano.
In queste settimane i ritmi dello studio legale Maisto e associati sono lievemente diversi. Undici persone — commercialisti, avvocati, personale dello staff — ogni giorno dalle 12.30 alle 13.30 si occupano del servizio ai tavoli nell’elegante mensa gestita dalla Caritas ambrosiana. Ma quell’ora di volontariato non viene considerata un’assenza dal lavoro. Anzi, a promuovere l’iniziativa è stato lo stesso vertice dello studio, specializzato in diritto tributario ad alti livelli, in cui lavorano oltre cinquanta persone. «Milano ci dà molto ogni giorno, ci sembrava pertanto doveroso dare il nostro contributo alla città — è il ragionamento di partenza di Guglielmo Maisto, senior
partner dello studio —. Abbiamo scelto di mettere a disposizione il nostro tempo durante un mese difficile per diverse categorie di persone, soprattutto le più deboli, come gli anziani che rimangono spesso soli». Negli uffici di piazza Meda, invece, anche in agosto si lavora. Ma i ritmi si abbassano un po’ e allora diventa più facile coniugarli anche con l’intermezzo di volontariato a Greco. Proprio in queste settimane, infatti, c’è bisogno di aiuto perché per luglio e agosto la Caritas apre le porte del Refettorio — che di solito funziona soltanto alla sera — anche per offrire il pranzo a una sessantina di anziani della zona. Per farlo servivano 25 persone e dallo studio legale ne sono arrivati undici in un colpo solo. «Avevamo anche altre adesioni —spiega Marco Valdonio partner di Maisto e associati — ma a quel punto le squadre e i turni erano già stati completati». Il gruppo di volontari di piazza Meda deve assicurare il servizio ai tavoli per una settimana intera. E pur trattandosi di un ambiente dove i conti sulle questioni di lavoro sono il core business, le ore di volontariato non sono considerate assenze. «È un’esperienza motivante, che permette anche di conoscerci tra noi in modo diverso — sottolinea Valdonio — all’estero queste cose sono più diffuse». E Valentina Greco, responsabile della comunicazione e del marketing, nonché volontaria a sua volta, racconta l’altro lato di questa esperienza: «È un’occasione in più per prendere atto dell’immensa fortuna
Solidarietà L’impegno degli undici dipendenti dura sette giorni. «Esperienza che ci fa conoscere meglio»
che abbiamo — spiega — ci si trova a contatto con situazioni e persone che fanno crescere. Come la signora Giulia che vive i un grande disagio ma sorride sempre e si ritiene fortunata per la salute e per aver avuto finalmente una casa popolare».
Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, spiega gli obiettivi dell’iniziativa: «La povertà più grande è la solitudine. Soprattutto in agosto, quando le città si svuotano, l’isolamento può essere drammatico per le persone più fragili, come gli anziani. Noi facciamo la nostra parte utilizzando come antidoto le relazioni di buon vicinato. E per tessere questi legami i volontari rappresentano un valore aggiunto insostituibile».