Colonne, decorazioni e sepolture: il metrò che viaggia nel passato
Gli ultimi reperti finiti nelle mani degli archeologi sono in via San Vittore, alla Pusterla e in piazza Sant’Ambrogio. Se ne stavano acquattati sotto il terreno da centinaia di anni. Sono ritornati alla luce perché il percorso della linea «blu» della metropolitana passa nel cuore della città e li ha risvegliati, dando agli esperti la possibilità di recuperare tracce del passato di Milano.
Davanti alla Basilica, a pochi passi dall’Università Cattolica sono riemerse decine di scheletri di una necropoli databile al IV secolo. Un «intoppo» previsto nel cronoprogramma degli scavi, perché era frequente nell’antichità seppellire i defunti davanti ai luoghi di culto. E 1.700 anni fa qui si trovava un tempio. La Soprintendenza alle Belle Arti aveva preventivato anche di rinvenire testimonianze in via San Vittore, sotto il sagrato della chiesa. Qui c’era il mausoleo imperiale (ritenuto di Massimiano e poi post-datato alla fine del IV secolo). A fine giugno gli operai si sono imbattuti in un tratto di fondazione in ciottoli del recinto esterno dell’edificio. I «fratelli» di questi reperti sono visibili al Museo della scienza e della tecnologia. Il terzo «buco» aperto è alla Pusterla, e come gli altri due servirà a creare aree di manutenzione e sosta delle talpe che tra circa un anno e mezzo scaveranno i tunnel per il metrò.
I cantieri della M4 incrociano una ventina di punti di interesse e hanno rivelato alcune sorprese. In largo Augusto la colonna del Verziere è stata smontata e asportata per metterla al sicuro dalle vibrazioni. Durante quest’operazione nel basamento della statua del Redentore è stata trovata una colonna più antica. Probabilmente un’icona a cui i milanesi rivolgevano le proprie preghiere durante le epidemie di peste. Anche in San Babila gli archeologi hanno trovato pane per i loro denti. Grazie agli scavi sono stati recuperati nuovi elementi e parte della decorazione delle terme erculee, oltre a una trentina di sepolture databili tra il I secolo avanti Cristo e il III dopo Cristo. I resti umani erano accompagnati da oggetti d’uso quotidiano (lampade, monete, spille) che ci dicono qualcosa in più sui defunti.
In piazza Resistenza Partigiana gli studiosi si sono stupiti della monumentalità della Pusterla dei Fabbri (XIII XVI secolo), smontata e destinata a essere ricollocata nella stazione De Amicis. Per raccontare i diversi ritrovamenti M4 spa, Comune e Sopritendenza hanno allestito al Museo archeologico la mostra «Viaggio nel tempo con M4», aperta fino al 23 settembre.
I recuperi
Il tragitto della Blu ha incontrato durante i lavori almeno 20 punti d’interesse storico