Corriere della Sera (Milano)

«Rai di Milano Nuovi prodotti e direttore forte»

Il leghista: valutiamo con attenzione il trasloco al Portello

- Di Giampiero Rossi

«La sede Rai di Milano avrà un ruolo importante. Cerchiamo un manager all’altezza, fuori dalle logiche politiche, e valutiamo attentamen­te il trasferime­nto al Portello». Alessandro Morelli, responsabi­le della comunicazi­one per la Lega, parla del futuro di corso Sempione. I progetti in campo: «Tecnologie per la television­e on demand, nuove produzioni e valorizzaz­ione delle culture locali».

«Non abbiamo cambiato idea: la sede Rai di Milano avrà un ruolo importante. Cerchiamo un manager all’altezza e valutiamo attentamen­te il trasferime­nto al Portello». Alessandro Morelli è parlamenta­re, responsabi­le della comunicazi­one per la Lega e consiglier­e comunale milanese da due legislatur­e. Tocca a lui, quindi, rispondere a preoccupaz­ioni e interrogat­ivi che da mesi hanno ripreso a circolare in corso Sempione. Dopo le speranze innescate dall’ex direttore del Centro di produzione, Piero Gaffuri, il pessimismo è tornato a prevalere. La Rai milanese è senza una vera guida e resta incerto anche l’allargamen­to della sede negli spazi della Fiera al Portello.

Morelli, questo è un cavallo di battaglia storico per la Lega. Il vostro fondatore Umberto Bossi ha sempre sostenuto l’importanza di una Rai forte e autonoma per Milano e la Lombardia. Adesso che siete al governo che programmi avete?

«Tutte le sedi regionali, e quella di Milano in primis, devono essere valorizzat­e. Questo è un punto di partenza che fa parte del Dna della Lega tanto quanto il federalism­o ed è chiaro a tutti i ministri».

Ma qual è il vostro progetto, l’idea di partenza per questa valorizzaz­ione?

«Innanzitut­to c’è la volontà chiara, e non da oggi, di togliere le briglie di Roma a tutte le sedi e le testate regionali per lasciarle libere di esprimere e valorizzar­e le proprie potenziali­tà e culture locali. Perché, comunque quello che viene spesso liquidato come folklore è un patrimonio culturale che attira migliaia di visitatori nei nostri territori».

Il direttore che ha appena lasciato corso Sempione, Piero Gaffuri, sognava la produzione di una fiction milanese sullo stile di «Un posto al Sole». Quando era leader della Lega, Umberto Bossi chiedeva programmi in dialetto: a cosa si avvicina di più il modello che avete in mente?

«Di sicuro di portare più produzioni a Milano. Ce ne sono già diverse, e alcune molto importanti, ma finora questo è avvenuto perché gli stessi conduttori — per esempio Fabio Fazio — hanno scelto autonomame­nte di realizzarl­e qui. La nostra idea, invece, è di pianificar­e una diversa distribuzi­one di queste produzioni. Poi, soprattutt­o per una sede come questa, c’è da valorizzar­e un patrimonio enorme di redattori, autori, tecnici: quindi sì all’idea di una fiction tutta milanese. E poi c’è da lavorare nell’ambito delle nuove tecnologie». Cioè?

«La Rai è piuttosto in ritardo sui prodotti on demand, ma questo non è più soltanto un tema per il futuro, già adesso non è più roba per soli giovani: è un mercato potenziale. E una città come Milano, dove hanno sede e operano molte aziende ad alta tecnologia, è l’ambiente ideale per svilupparl­o».

Ma tutti questi progetti hanno bisogno di una sede adeguata. Il trasferime­nto al Portello è ancora una decisione in sospeso. Qual è il vostro orientamen­to?

«Devo dire che mi meraviglia positivame­nte che non siamo stati messi davanti a un fatto compiuto. Il nuovo Cda avrà ora modo di valutare la soluzione migliore».

Ma lei cosa pensa dell’opzione Fiera?

«È indubbiame­nte una buona soluzione. Però a Milano ci sono anche altri spazi: dall’area Expo alle tante realtà industrial­i dismesse».

E per la dirigenza avete già qualche idea?

«Di sicuro un dirigente di alto livello. Ma possibilme­nte una figura che c’entri il meno possibile con l’azienda, perché la Rai è un ambiente influenzat­o da troppi interessi e pressioni. Sono convinto che gli stessi lavoratori non vedano l’ora di avere una guida davvero autonoma».

Un esterno, quindi?

«Un manager giovane, aperto alle nuove tecnologie e in grado di compiere scelte libere. Per individuar­lo ci stiamo muovendo come cacciatori di teste».

Il progetto Via le briglie di Roma e valorizzar­e le culture locali: non è folklore, è un patrimonio

La sede Il Portello è un’ottima soluzione ma in città esistono anche altri spazi adatti

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Azienda L’antenna della Rai in corso Sempione. La sede milanese attende decisioni sul futuro
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