Forza Italia commissariata Fazioni in lotta nel partito
Cremona
Venti sindaci e 90 amministratori lo avevano chiesto con una lettera inviata al coordinatore regionale Mariastella Gelmini il 7 luglio: «È ora che i vertici si facciano da parte». Un mese dopo quel momento è arrivato: su proposta della stessa Gelmini e con un documento firmato dal responsabile nazionale organizzativo Gregorio Fontana, Forza Italia Cremona è stata commissariata e affidata all’europarlamentare Massimiliano Salini, fedelissimo di Antonio Tajani, vicepresidente degli azzurri. L’obiettivo della svolta è rianimare un partito che appariva ripiegato su se stesso, ma i «commissariati» annunciano battaglia. FI è spaccata in due: da una parte, i sostenitori di Salini, dall’altra i pro Mino Jotta e Fabio Bertusi, ex coordinatore provinciale ed ex vice coordinatore. I veleni sono tornati a circolare dopo la sconfitta alle Comunali 2017 di Crema e la mancata conferma alle elezioni 2018 del consigliere regionale Carlo Malvezzi, vicino a Salini. Il neo commissario, rientrato in FI dopo una parentesi a fianco di Alfano, commenta: «Non mi sono autonominato, mi è stato chiesto di dare una mano al partito ad avere più attenzione al territorio per uscire dalla secche di una forte discussione interna. Ciò che mi interessa è un centrodestra maturo che ha bisogno di Forza Italia». Salini e Malvezzi sono ciellini, ma hanno l’appoggio di esponenti di altre anime come Giorgio Everet, responsabile dei Seniores. Salini tende la mano agli avversari: «Il punto è ricominciare a lavorare e mi auguro di poterlo fare anche con chi ritiene di essere stato delegittimato scorrettamente». Invito destinato a rimanere inascoltato. I membri del direttivo provinciale si sono autosospesi e Jotta denuncia «la forzatura procedurale». Duro anche Bertusi: «Più che far credere che qualcuno si sta avvicinando al partito, mi preoccuperei di chi tutti i giorni se ne sta allontanando». Alle parole seguiranno i fatti. Diverse le ipotesi, dal ricorso ai probiviri alla denuncia alla magistratura «perché il commissariamento è un atto illegittimo». E una lettera-appello a Silvio Berlusconi: le regole vengano ripristinate o continueremo a fare politica nel centrodestra ma fuori da Forza Italia.