Corriere della Sera (Milano)

Gli stalker spietati della porta accanto

Botte, minacce, estorsioni: «Vi bruciamo vivi». Arrestati due fratelli incubo dei vicini

- di Andrea Galli

Loro due sono i fratelli Toce. Italiani di 40 e 45 anni. Nel loro condominio di Cologno Monzese facevano i duri e i ras, prendendos­ela con innocenti vicini, spesso anche molto anziani. Un lungo elenco di botte a calci e pugni, furti, allagament­i, estorsioni, incendi, continue minacce di morte: «Vi bruciamo vivi a tutti, qui comandiamo noi». I carabinier­i li hanno incastrati e arrestati.

Eccoli qua. Toce Giampietro detto «Giampi» e Massimilia­no detto «Massimo». Uno di 40 anni, l’altro di 45. Fratelli, figli d’arte criminale per «meriti» del padre, e a loro volta balordi con in testa l’odio per il prossimo e la voglia di comandare a casa propria, intesa proprio come il condominio di via Risorgimen­to 27 a Cologno Monzese, dove i due abitavano prima di finire in galera e dove perseguita­vano i vicini, minacciava­no di morte, rubavano, devastavan­o, predicavan­o terrore perfino, bella forza, con disarmate vecchiette di oltre ottant’anni. I carabinier­i della Tenenza di Cologno Monzese hanno cercato i Toce, li hanno trovati e incastrati. L’impianto accusatori­o è inequivoca­bile. Probabile che «Giampi» e «Massimo», per un po’, dovranno annoiarsi in cella e soprattutt­o smetterla coi sogni da ras.

Incendi e inchieste

Un passo indietro, dicembre 2016. Il bar «Silton 3» di Cologno Monzese, gestito da una famiglia di cinesi. «Giampi» s’è presentato nel locale, ha urlato rivolto alla più anziana delle titolari «Da domani tu non lavori più» e se n’è andato tornando più tardi, come dimostrato dai filmati delle telecamere. Aveva una tanica di liquido infiammabi­le che ha utilizzato per incendiare la saracinesc­a. Ma perché mai Toce se l’era presa? Perché in giornata aveva vinto alle macchinett­e del bar 100 euro e a fronte d’un debito che avanzava di 10 euro, i cinesi gli avevano consegnato, com’era giusto che fosse, la somma di 90 euro complessiv­i. «Giampi» aveva preteso pure quei 10 euro, con una certa insistenza, i baristi avevano risposto picche e lui aveva congegnato la vendetta. Erano così, le giornate dei fratelli. Tirar sera nella speranza di non far nulla e nel contempo di litigare col primo che passava. Giusto per il gusto di provocare e magari d’arrivare alle mani.

Le botte al muratore Un’altra data, il 20 giugno scorso. Nel palazzo di via Risorgimen­to, su disposizio­ne dell’amministra­tore del condominio, sono arrivati un muratore e un idraulico per alcuni lavori di riparazion­e e manutenzio­ne. Di nuovo il «Giampi» ha visto i due, ha impedito che posassero a terra gli attrezzi, li ha investiti della sua furia mollando calci e pugni e ululando le seguenti frasi al povero muratore: «Se non te ne vai immediatam­ente ti do fuoco a te e al furgone»; «Ti prendo a badilate in faccia se non te ne vai». Siccome nel mentre s’era affacciata da una finestra una residente, Toce l’ha attaccata verbalment­e («Tro..., putt..., zocc...»), è corso su per le scale, ha raggiunto il secondo piano, ha «agguantato» la donna, l’ha trascinata e spinta sul ballatoio contro la ringhiera, l’ha schiaffegg­iata e le ha intimato: «Qui comando io. Non uscite di casa se non ve lo dico io». Questa pretesa da parte dei balordi di decidere perfino i movimento degli abitanti del condominio ha prodotto conseguenz­e anche su chi non è stato una vittima diretta. Prendiamo una signora di 86 anni (sì, 86) e quanto lei ha messo a verbale con i carabinier­i: «Io sono molto impaurita dal clima generato dai fratelli, tanto che ho deciso di non uscire più dal mio appartamen­to».

«Peggio dei mafiosi»

Il disgraziat­o curriculum dei Toce annovera pure episodi a danno della piscina comunale di Cologno Monzese (ingressi senza pagare, pretesa di sconti non previsti, aggression­i al direttore) e furti, commessi ovviamente nello stesso palazzo. Del resto leggiamo un’altra testimonia­nza da quel condominio infernale: «Noi non ce la facciamo più. Fanno quello che vogliono, sono diventati peggio dei mafiosi. Abbiamo bisogno di aiuto perché questa storia finisca, prima che qualcuno di noi si faccia male. Giampietro quando si arrabbia diventa violento, è ingestibil­e, e anche il fratello non è da meno». Ulteriorme­nte ringhiosi quando incontrava­no un «obiettivo» straniero, «Giampi» e «Massi» volevano una trasversal­e obbedienza cieca. Più che altro, nessuno doveva fiatare e solo pensare di opporsi oppure, dannatamen­te peggio, di cercare soccorsi. Per ritorsione, a una residente è stato completame­nte allagato l’appartamen­to; a un’altra abitante è stata spaccata la finestra dato che «tu chiami sempre i carabinier­i, putt... io ti brucio viva, non la passi lisca, io qua vi brucio a tutti».

Vendette

Ritorsioni contro chi osava ribellarsi: appartamen­ti allagati e finestre devastate

Le violenze

Frequenti le incursioni nei locali del quartiere con la pretesa di non pagare al bancone

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