Gli stalker spietati della porta accanto
Botte, minacce, estorsioni: «Vi bruciamo vivi». Arrestati due fratelli incubo dei vicini
Loro due sono i fratelli Toce. Italiani di 40 e 45 anni. Nel loro condominio di Cologno Monzese facevano i duri e i ras, prendendosela con innocenti vicini, spesso anche molto anziani. Un lungo elenco di botte a calci e pugni, furti, allagamenti, estorsioni, incendi, continue minacce di morte: «Vi bruciamo vivi a tutti, qui comandiamo noi». I carabinieri li hanno incastrati e arrestati.
Eccoli qua. Toce Giampietro detto «Giampi» e Massimiliano detto «Massimo». Uno di 40 anni, l’altro di 45. Fratelli, figli d’arte criminale per «meriti» del padre, e a loro volta balordi con in testa l’odio per il prossimo e la voglia di comandare a casa propria, intesa proprio come il condominio di via Risorgimento 27 a Cologno Monzese, dove i due abitavano prima di finire in galera e dove perseguitavano i vicini, minacciavano di morte, rubavano, devastavano, predicavano terrore perfino, bella forza, con disarmate vecchiette di oltre ottant’anni. I carabinieri della Tenenza di Cologno Monzese hanno cercato i Toce, li hanno trovati e incastrati. L’impianto accusatorio è inequivocabile. Probabile che «Giampi» e «Massimo», per un po’, dovranno annoiarsi in cella e soprattutto smetterla coi sogni da ras.
Incendi e inchieste
Un passo indietro, dicembre 2016. Il bar «Silton 3» di Cologno Monzese, gestito da una famiglia di cinesi. «Giampi» s’è presentato nel locale, ha urlato rivolto alla più anziana delle titolari «Da domani tu non lavori più» e se n’è andato tornando più tardi, come dimostrato dai filmati delle telecamere. Aveva una tanica di liquido infiammabile che ha utilizzato per incendiare la saracinesca. Ma perché mai Toce se l’era presa? Perché in giornata aveva vinto alle macchinette del bar 100 euro e a fronte d’un debito che avanzava di 10 euro, i cinesi gli avevano consegnato, com’era giusto che fosse, la somma di 90 euro complessivi. «Giampi» aveva preteso pure quei 10 euro, con una certa insistenza, i baristi avevano risposto picche e lui aveva congegnato la vendetta. Erano così, le giornate dei fratelli. Tirar sera nella speranza di non far nulla e nel contempo di litigare col primo che passava. Giusto per il gusto di provocare e magari d’arrivare alle mani.
Le botte al muratore Un’altra data, il 20 giugno scorso. Nel palazzo di via Risorgimento, su disposizione dell’amministratore del condominio, sono arrivati un muratore e un idraulico per alcuni lavori di riparazione e manutenzione. Di nuovo il «Giampi» ha visto i due, ha impedito che posassero a terra gli attrezzi, li ha investiti della sua furia mollando calci e pugni e ululando le seguenti frasi al povero muratore: «Se non te ne vai immediatamente ti do fuoco a te e al furgone»; «Ti prendo a badilate in faccia se non te ne vai». Siccome nel mentre s’era affacciata da una finestra una residente, Toce l’ha attaccata verbalmente («Tro..., putt..., zocc...»), è corso su per le scale, ha raggiunto il secondo piano, ha «agguantato» la donna, l’ha trascinata e spinta sul ballatoio contro la ringhiera, l’ha schiaffeggiata e le ha intimato: «Qui comando io. Non uscite di casa se non ve lo dico io». Questa pretesa da parte dei balordi di decidere perfino i movimento degli abitanti del condominio ha prodotto conseguenze anche su chi non è stato una vittima diretta. Prendiamo una signora di 86 anni (sì, 86) e quanto lei ha messo a verbale con i carabinieri: «Io sono molto impaurita dal clima generato dai fratelli, tanto che ho deciso di non uscire più dal mio appartamento».
«Peggio dei mafiosi»
Il disgraziato curriculum dei Toce annovera pure episodi a danno della piscina comunale di Cologno Monzese (ingressi senza pagare, pretesa di sconti non previsti, aggressioni al direttore) e furti, commessi ovviamente nello stesso palazzo. Del resto leggiamo un’altra testimonianza da quel condominio infernale: «Noi non ce la facciamo più. Fanno quello che vogliono, sono diventati peggio dei mafiosi. Abbiamo bisogno di aiuto perché questa storia finisca, prima che qualcuno di noi si faccia male. Giampietro quando si arrabbia diventa violento, è ingestibile, e anche il fratello non è da meno». Ulteriormente ringhiosi quando incontravano un «obiettivo» straniero, «Giampi» e «Massi» volevano una trasversale obbedienza cieca. Più che altro, nessuno doveva fiatare e solo pensare di opporsi oppure, dannatamente peggio, di cercare soccorsi. Per ritorsione, a una residente è stato completamente allagato l’appartamento; a un’altra abitante è stata spaccata la finestra dato che «tu chiami sempre i carabinieri, putt... io ti brucio viva, non la passi lisca, io qua vi brucio a tutti».
Vendette
Ritorsioni contro chi osava ribellarsi: appartamenti allagati e finestre devastate
Le violenze
Frequenti le incursioni nei locali del quartiere con la pretesa di non pagare al bancone