L’ensemble Indaco e i pezzi per quartetto di Haydn e Borodin
Il «Lago Maggiore Musica» approda oggi in uno dei punti più affascinanti degli oltre 180 chilometri di coste tra Piemonte, Lombardia e Svizzera: l’eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno (Varese), un gioiello d’arte incastonato nella roccia che strapiomba vertiginosamente sull’acqua. Qui, (ore 21, € 12-10) la rassegna organizzata dalla Gioventù Musicale Italiana per offrire una vetrina prestigiosa alle stelle nascenti del firmamento concertistico internazionale, ha invitato il Quartetto Indaco. Formatosi undici anni fa alla Scuola di Musica di Fiesole, è cresciuto sotto l’egida di Piero Farulli, membro del mitico Quartetto Italiano. Grazie alle vittorie in vari concorsi ha già intrapreso una significativa attività internazionale, ricevendo applausi in Germania, Olanda, Svezia e Irlanda, oltre a essersi esibito al Quirinale ed essere stato ospite di istituzioni italiane come la Società del Quartetto e il Festival «Dei due mondi» di Spoleto. Oggi Eleonora Matsuno e Jamiang Santi ai violini, la violista Francesca Turcato e il violoncello di Cosimo Carovani accostano due pagine che delimitano un lungo viaggio nel genere del quartetto: si parte da Haydn, padre del classicismo e canonizzatore delle sue forme musicali (tra cui il quartetto), con l’op. 20 n. 2, trentaduesimo cimento del compositore nel genere principe della letteratura cameristica, e si arriva al romanticismo russo di Borodin col Quartetto n. 2.